Scarsa attenzione alle fonti e ingenuità per oltre 15 milioni di persone che cercano notizie mediche sul web

Un’indagine del Censis rivela un quadro allarmante che riguarda un comportamento sempre più diffuso tra gli italiani, quello di ricercare informazioni di tipo medico sul web, incappando spesso in enormi bufale.

I rischi di affidarsi a Dottor Google

Del resto è cresciuto il numero di italiani che cerca cure fai-da-te su Google (l’88% preferisce informarsi tramite il motore di ricerca), tanto che la ricerca ossessiva di malattie tramite Google è persino considerato un disturbo psicologico chiamato“cybercondria”, la versione tecnologica dell’ipocondria.

Oltre 15 milioni di persone cercano informazioni prestando scarsa attenzione alla fonte, mentre Internet pullula di notizie false anche in ambito medico.

Lo studio realizzato da Assosalute rivela che sono circa 8,8 milioni le persone che hanno trovato sul web informazioni mediche sbagliate in tutto il corso dell’anno: studenti, anziani ma soprattutto 3,5 milioni di genitori che si sono affidati al web senza ricorrere al parere del medico.

Il ruolo del farmacista

Il 17% di chi cerca su Internet informazioni sulla salute consulta siti generici, il 2,4% i social network e solo il 6% siti istituzionali. In realtà oltre il 69% degli italiani dichiara di voler trovare informazioni certificate da esperti: richiesta che, come sostiene Marco Cossolo di Federfarma, potrebbe rigurdare il ruolo del farmacista, figura fondamentale nel fare da tramite tra medico e paziente. Secondo l’associazione di categoria, infatti,  “il rapporto tra internet, social e negozio fisico potrebbe essere  rinnovato per confutare le notizie false in circolazione”.

Questa professione riveste un ruolo importantissimo e lo dimostra il fatto che sempre più italiani decidono di curare piccoli disturbi come gastriti, mal di testa e influenza con cure fai-da-te. Tuttavia in Italia spendiamo in farmaci da banco il 39% in meno rispetto alla media europea.

Sarebbe importante che i farmacisti promuovessero proprio attraverso Internet un’informazione corretta, aiutando gli utenti a delle fake news.

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