La pianta sarebbe in grado di bloccare gli enzimi specifici nel processo di evoluzione dell’Hiv

Da un team di esperti multidisciplinari dell’università di Cagliari arriva un’importante scoperta nell’ambito delle terapie contro il virus dell’Hiv. I ricercatori hanno infatti individuato una particolare pianta, chiamata hypericum scruglii, che sarebbe in grado di arrestare l’evoluzione primaria di replicazione del virus,  attraverso una molecola presente all’interno della pianta stessa. Questo particolare vegetale risulta nativo degli altopiani carbonatici della Sardegna ed è reperibile soprattutto in direzione dei calcari mesozoici, nei territori di Ogliastra e Sarcidano in provincia di Oristano.

Verso un nuovo farmaco

Lo scopo prioritari dello studio è quello di arrivare allo sviluppo di un nuovo farmaco superiore che possa sostituire il mix di farmaci attualmente utilizzati contro il virus dell’Hiv, arrivando a ridurre il numero di medicinali necessari. Secondo le stime della Simit, nonostante siano oltre 90mila le persone attualmente in terapia il virus dell’Hiv, almeno 20-30mila persone non sono ancora consapevoli dell’infezione e un italiano su due scopre di essere infetto troppo tardi.

Francesca Esposito, virologa e ricercatrice di microbiologia, ha sottolineato la capacità della molecola della pianta di inibire l’evoluzione del virus dell’Hiv a livello di colture cellulari. Il progetto è in fase di sviluppo da circa 9 nove anni.
“Questo progetto sta andando avanti da 8-9 anni sulle piante della Sardegna e abbiamo saggiato ad oggi 20-25 estratti di specie endemiche. Alcune si sono dimostrate attive sull’Hiv: questa è una di quelle più interessanti”, ha precisato la ricercatrice di botanica farmaceutica Cinzia Sanna.
Ricordiamo che grazie alla tecnica taglia-incolla del Dna, finora utilizzato per far regredire i tumori, dopo decenni di ricerca il virus Hiv è stato “snidato” all’interno delle cellule, portando ad una riduzione significativa dell’attività del materiale genetico del virus.

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