I parenti delle vittime dell’epidemia di colera ad Haiti denunciato l’ONU con l’accusa di aver diffuso il morbo attraverso una base di Caschi Blu nepalesi sull’isola
Erano 100 anni che il colera non si ripresentava nell’isola Caraibica di Haiti. Dopo il terribile terremoto che nel 2010 ne ha devastato la capitale, Port-au-Prince, il morbo è ritornato e ha ucciso ben 8.300 persone. Ora un’associazione composta dai parenti delle vittime ha inviato una denuncia ad un tribunale di New York nei confronti dell’ONU, rea di aver portato il colera attraverso i propri Caschi Blu.
I Caschi Blu hanno diffuso il colera
Secondo gli avvocati, il contagio sarebbe partito da una base di Caschi Blue nepalesi vicino alla città di Mirebalais. Il colera si sarebbe diffuso attraverso lo scarico fognario dell’accampamento di peacekeeper situato vicino ad un fiume. L’accusa ha sottolineato che prima dell’arrivo degli uomini dell’ONU il colera non si era più ripresentato da 100 anni a questa parte. Danielle Lantagne, esperta delle Nazioni Unite intervistata dalla BBC, ha ammesso che “molto probabilmente” il contagio è avvenuto proprio come affermano i parenti delle vittime.
La richiesta dell’accusa è di riceve dall’ONU 100mila dollari per ogni persona deceduta e 50mila per ciascuno dei 650mila haitiani affetti da colera.