A Roma è partito il progetto Lecosecambiano@roma per sconfiggere il bullismo omofobico nelle scuole. L’iniziativa ha suscitato qualche polemica fra genitori e associazioni pro famiglia

Roma ha presentato oggi Lecosecambiano@roma, un progetto per combattere il bullismo omofobico nelle scuole superiori. All’iniziativa hanno partecipato oltre 24 licei ed istituti professionali, i cui studenti hanno fotografato il fenomeno del bullismo verso i gay grazie ad un apposito form online anonimo. Il progetto prevede una serie di incontri di 4 ore con personalità del mondo Lgbt, che racconteranno le proprie esperienze personali, e di esperti di sessualità e sociologia. Infine, saranno fornite informazioni sulle attività di counseling presenti in città. 

“Che si esprima in forma di derisione, scherzi di cattivo gusto o violenze vere e proprie – ha spiega Vittorio Lingiardi, ordinario di psicologia dinamica alla Sapienza -, il bullismo omofobico e di genere è un fenomeno allarmante e doloroso. Causa dispersione scolastica, insicurezza psicologica, difficoltà relazionali”.

Le polemiche

Lecosecambiano@roma ha suscitato polemiche da più parti. I genitori, seppur condividendo gli obiettivi dell’iniziativa, hanno sottolineato come non siano stati presi in considerazione nonostante siano loro i primi educatori dei propri figli. “I primi formatori all’affettività dei nostri figli siamo noi genitori. – ha affermato Fabrizio Azzolini, presidente nazionale dell’Age – Non barattiamo i nostri valori, né deleghiamo ad altri il primario ruolo educativo che la Costituzione ci attribuisce. Nessuno ci ha mai sentiti, a differenza di quanto prevede il patto di corresponsabilità educativa”.

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Altri invece criticano l’iniziativa perché in realtà il problema omofobia nelle scuole romane non è così allarmante e avrebbero preferito che i fondi fossero stati destinati all’aiuto delle famiglie.