Gli esperti dell’Università La Sapienza di Roma, dopo aver effettuato uno studio commissionato dal Tar di Palermo, hanno affermato che l’autorizzazione alla costruzione del Muos non doveva essere concessa

I dubbi riguardo alla costruzione del Muos, a Niscemi in Sicilia, c’erano fin dall’inizio. Per questo, dopo vari dibattiti, la Regione Sicilia aveva deliberato di rivolgersi di nuovo al Tar, che da parte sua, ha affidato agli esperti dell’Università La Sapienza di Roma il compito di effettuare una perizia per comprendere l’impatto ambientale umano delle antenne americane installate a Niscemi.

Lo sbaglio iniziale

Dalla relazione firmata dall’ingegnere Marcello D’Amore emerge che non c’erano le condizioni necessarie a concedere l’autorizzazione alla costruzione e che le verifiche tecniche effettuate dagli americani a riguardo sono risultate superficiali.

Ecco quanto è possibile leggere nella relazione dell’ingegnere D’Amore, ex docente di Elettrotecnica: “L’indagine di conformità con finalità di approvazione per gli effetti ambientali elettromagnetici dell’installazione del sistema Muos, descritta nel rapporto finale del Nwsc (Space and Naval Warfare System Center) è priva di rigore e completezza necessari a garantire la validità dei risultati, indispensabile requisito di uno studio che riguarda un sistema complesso nel Sito di interesse comunitario Sughereta di Niscemi, in vicinanza del comune di Niscemi, classificato in zona sismica a elevata pericolosità, e di tre aeroporti. In conclusione i risultati dell’indagine non consentono di verificare il rispetto dei limiti di campo elettromagnetico previsti dalla legge, né forniscono indicazioni quantitative sulle possibili interferenze in apparecchiature elettroniche, in strutture aeroportuali e in aeromobili.”

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Rischi per la salute e per l’ambiente

Sempre in seguito alla perizia effettuata, il Tar ha sottolineato che il campo elettromagnetico generato dalle antenne paraboliche è in grado di innescare effetti biologici sulle persone esposte, interferenze elettromagnetiche in apparecchiature elettroniche, effetti sulla biocenosi e sulla fauna di Niscemi. Oltre a questo, è stato evidenziato anche il rischio sismico, pericolo da cui il comune Siciliano non è per nulla immune.