D’ora in poi negli scavi di Pompei i turisti dovranno raccogliere e differenziare i propri rifiuti

Per salvaguardare gli scavi di Pompei dall’incuria dei turisti, il Consorzio nazionale imballaggi, con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente e per i Beni e le Attività Culturali, ha installato 80 mini isole per la raccolta differenziata per far sì che i turisti possano riciclare da sé i propri rifiuti.

La differenza è dell’ospite, l’indifferenza del barbaro

Ogni anno 2.500.000 turisti affollano le antiche vie di Pompei sepolte dalla lava del Vesuvio. Non tutti però sono ospiti civili e come sottolinea lo slogan posto a ogni punto di raccolta, “Hospitum discrimina, barbarorum incuria” (La differenza è dell’ospite, l’indifferenza del barbaro). L’iniziativa, volta appunto a spingere i visitatori al riciclo, è stata attivata anche nel Parco Nazionale del Vesuvio, dove inoltre sarà consegnata una busta compostabile per raccogliere i rifiuti per poi buttarli nelle apposite zone alla fine del percorso. 

L’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano ha dichiarato: “Avviare la raccolta differenziata negli Scavi di Pompei significa rilanciare l’immagine della Campania nel mondo, dimostrare che, anche in tema di rifiuti, si stanno compiendo grandi passi avanti. Del resto la Regione ha raggiunto il 45% di raccolta differenziata, divenendo la quarta in Italia”.

La differenziata in Italia

In Italia la raccolta differenziata è abbastanza diffusa. A Torino chi ricicla in modo corretto ottiene buoni spesa mentre a Siena si raccoglie l’olio esausto per produrre biodiesel. La stessa cosa non si può dire del riciclo dei Raee, i rifiuti elettrici, nonostante sia stata rilasciata un’apposita app per favorire questa pratica. Nel nostro Paese lo smaltimento di elettrodomestici non è ancora un’abitudine consolidata. La più virtuosa in questo settore è la Lombardia, seguita da Veneto e Sicilia.

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