In tempi di crisi si raccontano favole? Se nel Decamerone sette ragazzi e tre ragazze si ritirano nella campagna nei dintorni di Fiesole per passare il tempo – oggi – si esorcizza la paura del futuro a colpi di pellicole catastrofiche e di animazioni da togliere il fiato. Tra i capolavori degli ultimi mesi, c’è il “Gatto con gli stivali” (“Puss in Boots”), campione d’incassi al botteghino, capolavoro di animazione in 3D firmato Dreamworks e realizzato con tecnologia Intel. Il film rappresenta lo stato dell’arte della tecnica 3D su macchine Intel ed è uscito nelle sale italiane a dicembre 2011 – a compimento dell’anno, in cui il processore Intel 4004 (il primo al mondo, e che porta tra l’altro la firma dell’italiano, Federico Faggin) ha festeggiato il suo quarantesimo anniversario.

I microprocessori sono l’intelligenza nascosta del mondo contemporaneo, i “cervelli” che infondono intelligenza non solo a migliaia di dispositivi e oggetti della nostra vita quotidiana, ma anche alle nostre esperienze emotive.

“Il Gatto Con Gli Stivali” (doppiato in originale da Antonio Banderas) è senza dubbio una favola per adulti, forse non proprio adatta al pubblico dei più piccoli.

Nella pellicola spin-off del film Shrek2, la tecnologia regala alla storia un realismo da vertigine. Se nella versione originale di Perrault, il micio è metafora del “talento”, nella libera interpretazione della Dreamworks, il Gatto appare solo un “furbetto” simpatico, che organizza il furto dell’oca dalle uova d’oro.

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Dario Bucci, amministratore delegato di Intel Italia e Svizzera ci confessa – però – che la sua fiaba preferita è un’altra: «Preferisco Pinocchio, perché è scritta da un italiano e perché è una metafora sulla vita e le esperienze che bisogna fare per crescere».