Superano il 30% i certificati di malattia dei lavoratori dipendenti che vengono presentati di lunedì, con un record di giorni medi di malattia all’anno di 34,6 detenuto dalla Calabria, addirittura 41,8 nel settore privato

E’ questo il quadro emerso da un’indagine effettuata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, nel 2012, che ha registrato 6 milioni i lavoratori dipendenti italiani con almeno una malattia ciascuno.

Considerando una media,  ogni lavoratore dipendente italiano si è ammalato 2,23 volte, restando a casa 17,71 giorni; in totale si parla di circa 106 milioni i giorni di malattia persi durante tutto l’anno.
Ma ciò che potrebbe destare qualche dubbio sulla salute cagionevole degli italiani è la diffusione di  una conclamata “febbre del lunedì” o anche febbre da week-end lungo: sembra che oltre il 30% dei certificati medici sia stato presentato proprio nel giorno successivo al fine settimana. Su oltre 13 milioni e 365 mila casi di malattia registrati due anni fa, oltre 4 milioni sono stati denunciati proprio di lunedì.

Più malattie nel settore pubblico, più giorni persi nel privato

Dove ci si ammala più spesso è nel settore pubblico, anche se in media vengo persi meno giorni di lavoro che in quello privato.
Nel 2012 i giorni di malattia medi registrati tra i lavoratori del pubblico impiego sono stati 16,72 (con 2,62 casi per lavoratore), nel settore privato, invece, le assenze per malattia hanno toccato i 18,11 giorni, con un numero medio di casi per lavoratore uguale a 2,08).

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La Cgia prende in considerazione come unica malattia anche il caso di presentazione di più certificati consecutivi, con un intervallo di tempo tra l’uno e l’altro non superiore ai due giorni. Si tratta di dati ricavati dall’Osservatorio sulla certificazione di malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici dell’Inps, avviato nel 2011. C’è una ragione della mancanza di uno storico più lungo: la trasmissione telematica dei certificati di malattia da parte dei medici di famiglia è andato a regime nel 2011.

Dalla Calabria al Trentino, la mappa della salute

Dando uno sguardo complessivo al quadro che emerge da questi dati, su tutte le regioni è la Calabria a detenere il record di salute cagionevole dei lavoratori.

Nel 2012 mediamente il lavoratore dipendente calabrese è rimasto a casa 34,6 giorni, mentre la media sale addirittura a 41,8 nel settore privato. Anche i siciliani possono aspirare alla vetta della classifica dei lavoratori cagionevoli (con 19,9 giorni medi di malattia all’anno), i campani (con 19,4) e i pugliesi (con 18,8). In confronto, i lavoratori del nord est godono di una salute di ferro. I dipendenti dell’Emilia Romagna rimangono a casa mediamente 16,3 giorni all’anno, in Veneto le assenze per malattia sono di soli 15,5 giorni, fino ad arrivare al Trentino Alto Adige, con 15,3 giorni.