La tendenza a mangiare cibo spazzatura aumenta nelle persone che dormono poco

Il fatto che la qualità e la quantità di sonno incida negativamente sulla salute è ormai scientificamente appurato. Ora uno studio dell’Università di Chicago, pubblicato sulla rivista Sleep, mette in luce anche il legame tra carenza di sono e probabilità di ingrassare: il nostro cervello privato del riposo non sarebbe più capace di scegliere cibi in modo disciplinato, ma prediligerebbe il cosiddetto “junk food”, alimenti grassi e calorici. Inoltre è stato precedentemente dimostrato che chi non dorme mangia spesso di notte, aumentando il rischio di danneggiare le facoltà cognitive con gli spuntini consumati durante le ore piccole.

Il principio attivo della marijuana

«Diminuire le ore di sonno sembra accendere il sistema endocannabinoide, il bersaglio del principio attivo della marijuana, aumentando il desiderio di assumere cibo», spiega uno degli autori, la neurologa Erin Hanlon.

La chiave quindi per eliminare lo spuntino notturno è semplicemente dormire di più. La ricerca ha privato di sonno 14 ventenni sani, che hanno mostrato di non saper resistere a snack golosi e poco sani quali caramelle, patatine e biscotti. Questa tendenza si è sviluppata nei soggetti nonostante due ore prima avessero consumato un ricco pasto.

«Abbiamo scoperto che la riduzione di sonno aumenta un segnale che può accrescere l’aspetto edonistico del cibo, il piacere e la soddisfazione tratta dal mangiare», prosegue Hanlon. Il responsabile è l’endocannabinoide 2-arachidonoilglicerolo (2-AG), i cui livelli ematici sono in genere bassi durante la notte, mentre si alzano lentamente durante il giorno, con un picco nel primo pomeriggio.

Quando aumenta l’impulso verso il cibo 

«I costi energetici del rimanere svegli un paio d’ore in più sembrano modesti – afferma Erin Hanlon -. Ogni ora supplementare di veglia utilizza circa 17 calorie in più, che arrivano a circa 70 per le quattro ore di sonno perso dai partecipanti al nostro lavoro. Appena hanno potuto si sono abbuffati di snack, ingerendo oltre 300 calorie in più. Questo comportamento, reiterato, può causare un significativo aumento di peso».

Impulso edonistico verso il cibo

E’ la prima volta che uno studio misura i livelli ematici di endocannabinoidi, rilevando che dopo una notte di sonno normale sono bassi al mattino e raggiungono un picco nel primo pomeriggio, poco dopo l’ora di pranzo, per poi diminuire nuovamente.

«Se si è dormito abbastanza, si può controllare la risposta naturale – conclude Hanlon -. Ma se si dorme poco, l’impulso edonistico per alcuni alimenti diventa più forte e la capacità di resistere può essere compromessa. Così si hanno maggiori probabilità di mangiare e, quindi, di aumentare di peso».

Leggi anche:  Soffrire di insonnia: il problema di un italiano su tre