Indossando occhiali speciali si potrà vedere e quindi scegliere il risultato di un intervento estetico

Basta con certi orrori di nasi o bocche rifatte chirurgicamente che non si armonizzano bene con il viso stravolgendone i connotati, con risultati peggiori di prima. Non è un caso che un’indagine di un paio d’anni fa aveva rilevato che il 16% torna poi sotto i ferri per cercare di rimediare all’intervento mal riuscito. Ora si potrà scoprire che effetto faranno i ritocchi estetici prima di entrare in sala operatoria. Il merito è ancora un volta della tecnologia 3D, che consente specchiarsi indossando un paio di occhiali speciali.

Specchiarsi in un camerino virtuale

“La possibilità di ricostruire un’immagine 3D del paziente e di modificarla sta cambiando il modo in cui approcciarsi a un consulto specialistico e a un’eventuale procedura chirurgica” spiega Alessandro Casadei, vicepresidente dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) nell’intervista al settimanale Oggi, secondo il quale le “pazienti possono vedere su uno schermo la propria figura che ruota nello spazio. Inoltre, indossando un paio di speciali occhiali, può entrare in un camerino virtuale e ‘provare’ direttamente su di sé gli effetti che l’intervento avrebbe, ad esempio, forma e volume di un possibile nuovo seno sia dal proprio punto di vista, sia rimirandosi in specchi virtuali”.

Una rassicurazione psicologica

In realtà questa tecnologia è già conosciuta da tempo negli Stati Uniti, ma solo ora sta arrivando anche in Italia. Lo scopo di questa “preview” virtuale dell’intervento è solo psicologico, un aiuto che consente di ridurre al massimo o eliminare completamente l’ansia relativa all’esito dell’operazione.

Tuttavia Casadei precisa che  “l’immagine sarà simile al risultato solo se l’operatore tiene conto di tutte le caratteristiche della paziente, dalla tonicità allo spessore dei tessuti. Ancora una volta, la serietà e la preparazione dello specialista chirurgo plastico gioca un ruolo fondamentale. Diversamente, questi strumenti potrebbero essere utilizzati per fare promesse non realizzabili con l’unico scopo di attirare e invogliare nuovi pazienti”.

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