Cresce il numero di italiani che cerca cure fai-da-te su Google, incappando spesso in enormi bufale

Se a novembre del 2015 erano circa la metà gli italiani che si affidavano alla Rete per risolvere i propri problemi di salute, oggi sono più dell’88%, di cui il 93,3% donne. Il 44% ritiene che cercare informazioni di questo tipo su internet sia poco o per niente rischioso, mostrandosi indifferenti alle bufale che circolano su rete e social network. Quasi 1 su 2 si affida ai primi risultati dei motori di ricerca senza accertarsi della veridicità delle fonti.La ricerca ossessiva di malattie tramite Google è persino considerato un disturbo psicologico chiamato“cybercondria”, la versione tecnologica dell’ipocondria.
Questo quadro emerge da un’indagine di Ibsa foundation for scientific research, condotta su 802 persone e presentata in occasione del workshop ‘E-Health tra bufale e verita’: le due facce della salute in rete’, promosso insieme a Cittadinanzattiva.

Le fasce più propense

“L’enorme possibilità offerta dalla rete in tema di disponibilità di informazioni può trasformarsi in un pericolo se gli utenti non sono in grado di valutare l’affidabilità di quello che trovano – spiega Silvia Misiti, direttore Ibsa foundation for scientific research – Questo è tanto più vero quanto più sono delicate le aree oggetto delle ricerche. La decisione di iniziare dalle associazioni di pazienti è scaturita dal fato che rappresentano un anello di congiunzione sempre più prezioso tra il mondo dei medici e la necessità dei pazienti che rappresentano”.

La fascia di età 24-34 anni considera la Rete un aiuto ma si fida meno rispetto ai 45-54enni. “Diffidenti a priori” sono, invece, gli ultra 65enni. Enorme divario sul livello di istruzione: ricorrono a Dottor Google il 96% dei laureati contro il 24,5% di chi non è andato oltre la licenza elementare

Consigli anti-bufala

La difesa dalle bufale della Rete passa attraverso anche il primo decalogo sulla ‘health literacy’: prestare massima attenzione alle fonti, privilegiando le pagine ufficiali di organizzazioni riconosciute e affidabili; fare attenzione a forum e blog, che spesso non hanno nessuna affidabilità scientifica; controllare la data di pubblicazione dei contenuti cercando sempre quelli più recenti; evitare di cercare solo conferme; fare attenzione all’effetto paura che si innesca quando cerchiamo i sintomi.

Alcuni consigli riguardano il rapporto con il proprio medico: non esitare a chiedere di ripetere se il medico parla con termini troppo tecnici; ripetere quello che si è capito rispetto alla patologia e al percorso di cura prima di congedarci dal medico; capire a cosa servono i farmaci prescritti.

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