Cybercondria: quando si preferisce Internet al medico

Una ricerca afferma che l’ipocondria può accentuarsi attraverso la ricerca ossessiva di diagnosi in Rete

Il web può diventare una vera e propria malattia. Numerose ricerche affermano che il malessere può essere veicolato dai social network e che la tecnologia può addirittura provocare problemi in camera da letto. Un nuovo studio della Baylor University ha invece confermato che per le persone insicure sul proprio stato di salute è meglio evitare di farsi le diagnosi da sé cercando le informazioni in Rete.

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Cybercondria

Lo studio dell’ateneo texano sottolinea come la vastità di informazioni mediche contenute in Rete, spesso nemmeno veritiere e né moderate o spiegate da esperti, possono aggravare il malessere di quelle persone che si sentono ossessivamente insicure riguardo al proprio benessere fisico. In Italia gli ipocondriaci 2.0 sono il 32,4% delle popolazione secondo l’ultimo rapporto del Censis mentre negli Stati Uniti sarebbero addirittura otto persone su dieci.

L’e-health non è comunque sempre un male. In Rete esistono comunque numerosi portali social accreditati in cui i pazienti possono scambiarsi informazioni utili per migliorare la propria salute o scoprire nuovi modi in cui curarsi.

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