La Roche Diabetes Care annuncia il primo sensore sottopelle per il monitoraggio continuo della glicemia

Progettato per controllare i valori di glucosio fino a 90 giorni senza necessità di sostituzione del sensore ogni settimana, il rivoluzionario microchip misura per 24 ore consecutive i livelli di glucosio, inviando automaticamente i dati al dispositivo mobile. Sviluppato dalla casa farmaceutica Roche Diabetes Care, il sistema è in grado di inviare allarmi, avvisi e notifiche relativi ai valori del glucosio, consultabili in qualsiasi momento su una app dedicata.

«Gli algoritmi predittivi avvertono il paziente di probabili episodi di ipo o iperglicemia. Il paziente può condividere questi dati con il proprio diabetologo in ogni momento attraverso il portale dedicato».

Già lo scorso anno dall’unione tra l’azienda farmaceutica americana Abbott e la bolognese Marchesini era nato un dispositivo rivoluzionario dotato di un sensore per migliorare la vita dei malati di diabete, mentre esiste già una sorta di “tatuaggio” temporaneo per tenere sotto controllo la glicemia dei pazienti affetti da questa malattia.

Un intervento veloce e millimetrico

Il microchip viene inserito a livello sottocutaneo sulla parte superiore del braccio, con un’incisione millimetrica. Si tratta di un intervento rapidissimo, una seduta ambulatoriale di pochi minuti. A differenza di altri sistemi  non impiantabili disponibili sul mercato fino a questo momento che si limitano a monitorare la glicemia per 7 o 14 giorni, questo sistema arriva fino a 90 giorni. Nella prima settimana di marzo il microchip è stato impiantato su 5 pazienti, tre dei quali a Padova presso l’Unità operativa complessa di Malattie del metabolismo. 2 sono stati impiantati a Olbia presso il Centro di Diabetologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio, diretto da Giancarlo Tonolo.

«L’impianto di per sé è molto semplice, fatto in anestesia locale con un taglio microscopico, la procedura occupa solo qualche minuto – afferma Tonolo – Si tratta di un’evoluzione molto interessante. Lo strumento è molto preciso, rispetto ai sistemi tradizionali ha il vantaggio che il sensore non rischia di staccarsi in quanto è impiantato sotto cute. A mio avviso l’evoluzione del sistema permetterà in un prossimo futuro di condurre una vita ancora migliore».

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