Diabete, bere alcol con moderazione fa bene

A creare scompiglio sull’argomento alcol, sul quale negli Stati Uniti non si scherza affatto, è la notizia che entro il prossimo autunno potrebbero entrare in commercio i cocktail solubili: sarà sufficiente diluire il contenuto di una semplice bustina come quelle dello zucchero in un po’ d’acqua o succo di frutta per ottenere il mix alcolico preferitocosì per avere un Cosmopolitan, Mojito, Margarita e Lemon Drop non ci sarà più bisogno di farselo preparare dalle abili mani di un barman dotato di shaker, ma la voglia di cocktail potrà essere soddisfatta in qualsiasi momento e in qualunque luogo ci si trovi.

E’ facilmente immaginabile quali polemiche abbia immediatamente scatenato la notizia negli USA, ancora prima che il prodotto arrivi nei negozi. La preoccupazione relativa al possibile aumento dei casi di alcolismo, soprattutto tra i giovani, pare del tutto legittima alla luce della facilità con cui i cocktail solubili potranno essere reperiti e consumati.

Un Palcohol, per favore

E’ già stato reso noto il nome del primo alcolico solubile che entrerà nella catena di distribuzione americana, disponibile nei negozi americani con licenza di vendere alcol, una volta che saranno superati alcuni passaggi burocratici: si chiamerà Palcohol.

Ora si attende solo l’approvazione finale da parte dell’Us Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau prima che il nuovo prodotto entri ufficialmente nel mercato americano. Nel frattempo è già scattato l’allarme, per un i’idea che sembra potrebbe facilmente fomentare il consumo di alcolici facili, aumentando quindi il rischio di innescare una pericolosa dipendenza.

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Cià che preoccupa maggiormente è anche la strategia di marketing su cui fa leva il prodotto, che si pone come soluzione contro l’aumento del costo degli alcolici.

“Cosa c’è di peggio che andare ad un concerto o ad un evento sportivo e dover pagare 15 o 20 dollari per un cocktail? Prendete Palcohol e potrete gustare un drink per un prezzo molto più basso”. Così recita l’invito al consumo della nuova bevanda.

Annuncio subdolo, subito sostituito da parte del governo, con la raccomandazione di consumare il prodotto in modo “legale e responsabile” e la precisazione da parte della società che le bustine non si possono “sniffare”.
Decisamente meno pericolosa è l’invenzione dello scienziato londinese David Nutt, che qualche mese fa aveva scoperto una bevanda che garantisce gli stessi effetti inebrianti dell’alcol ma senza gli effetti collaterali, in pratica un alcolico che non ubriaca.

Fantasia di cocktail in bustina 

Ma chi c’è dietro a questa innovativa quanto controversa idea? Si chiama Mark Philips e, dopo anni di sperimentazione, insieme al suo team è riuscito a produrre alcol in polvere al gusto di Cosmopolitan, Mojito, Margarita e Lemon Drop.

Le due versioni classiche sono la “V”, a base di vodka, e la “R”, a base di rhum: partendo da queste, è sufficiente l’aggiunte di acqua e succhi di frutta per preparare numerosi altri cocktail. Insomma, sembra che gli ingredienti ci siano tutti per creare mix alcolici fantasiosi. Speriamo che gli inviti della società e del governo ad un consumo responsabile siano sufficienti a dissipare le preoccupazioni che gravitano intorno al lancio di questo nuovo prodotto.