La polizia ha fermato tre stranieri scoperti a utilizzare un nuovo e sofisticato sistema per comunicare con l’esterno e ottenere le risposte esatte ai quiz dell’esame per la patente

La Digos di Terni ha fermato tre stranieri, due indiani e un pakistano, scoperti a utilizzare un nuovo strumento piuttosto sofisticato per barare all’esame di teoria della patente, che presto diverrà più difficile con 750 nuovi quiz. Lo stesso reato è stato contestato ad un altro straniero di Brescia che pare sia l’ideatore della truffa.

Microtelecamere, auricolari e un router

I tre uomini utilizzavano un router per comunicare con un complice non ancora individuato. I quesiti venivano filmati attraverso una microtelecamera e l’uomo suggeriva le risposte esatte ai tre fermati tramite l’auricolare del cellulare. Per il “servizio” queste persone avrebbero speso più di mille euro a testa.

La truffa, ha spiegato il dirigente della Digos locale Marco Colurci, “è stata scoperta al termine di un’attività di monitoraggio della sessione di esame di ieri alla Motorizzazione civile ternana (completamente estranea alla vicenda), anche alla luce di episodi illegali analoghi avvenuti in altre parte d’Italia”.

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