Uno studio afferma che a livello genetico gli italiani sono molto diversi tra loro. Tra un veneto e un sardo ci sono le stesse differenze nel DNA di quelle registrate tra portoghesi e ungheresi

Il politico sabaudo Massimo D’Azeglio nel giorno dell’unificazione d’Italia disse (forse): “Fatta l’Italia, ora bisogna fare gli Italiani”. Mai frase si dimostrò più veriteria, almeno secondo uno studio realizzato da diversi atenei del Belpaese e coordinati dall’Università la Sapienza di Roma. Pare infatti che lo Stivale sia la nazione europea più eterogenea dal punto di vista genetico. La stessa biodiversità si registra infatti anche a livello di flora e fauna.

In sostanza, se ogni italiano guardasse la sua posizione nel più grande albero genealogico mai realizzato, scoprirebbe che i suoi rami sono ben diversi da quelli dei propri connazionali.

A livello genetico gli italiani sono molto diversi fra loro

Il gruppo di ricerca guidato dall’antropologo Giovanni Destro Bisol, ha analizzato il corredo genetico degli abitanti delle grandi città e di quelle comunità locali distintive di una determinata zona d’Italia, come i ladini. Dalle analisi è emerso che il DNA mitocondriale degli abitanti del Veneto e quello dei sardi, ad esempio, è dalle 7 alle 30 volte più eterogeneo di quanto si è registratro tra popolazioni che vivono gli estremi dell’Europa come portoghesi e ungheresi. 

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Secondo i ricercatori, tutta questa diversità è da ricercarsi nel fatto che la posizione dell’Italia all’interno del Mediterraneo ha favorito i flussi migratori e allo stesso tempo ha allontanato le popolazioni del Nord da quelle del Sud. Anche la dominazione straniera, che ha caratterizzato il Paese dal medioevo al 19° secolo, ha favorito questo processo. 

Al di là dell’importanza dello studio in sé, gli esperti sottolineano come la consapevolezza che gli italiani sono tutti diversi fra loro possa rendere digeribile l’integrazione dei nuovi immigrati anche a coloro che la ripudiano.