Un’indagine Istat sui fattori di rischio per la salute fornisce un nuovo quadro sulle abitudini degli italiani

L’inasprimento dei divieti imposti dal Governo contro il fumo è evidentemente servito e gli italiani che fumano sono effettivamente diminuiti. Aumentano però i consumatori occasionali di alcol o quelli che si concedono drink fuoripasto.

“Fattori di rischio per la salute: fumo, obesità, alcol e sedentarietà” è il titolo del rapporto Istat del 2015 sui comportamenti nocivi e le abitudini errate. Dall’indagine emerge che nel corso degli ultimi anni “si va affermando un significativo cambio di modello per generazione, con un calo della sedentarietà e un aumento di coloro che praticano sport in modo continuativo”, spiega l’Istat.

Fumo e sedentarietà

Tra il 2001 e il 2015 la percentuale di fumatori scende da 23,7% a 19,6%. Se è vero che gli italiani fumano meno, risultano però più pigri e più grassi. La sedentarietà è direttamente proporzionale all’età, a partire dai 65 anni quasi la metà della popolazione ammette di condurre uno stile di vita sedentario. Il rapporto rivela anche che chi si dedica maggiormente all’esercizio fisico sono le persone con risorse economiche scarse o insufficienti (51,9%), rispetto a chi dichiara risorse ottime o adeguate (37,9%).

Un trend che risulta inalterato è quello dei napoletani a tavola: uno su due è in eccesso di peso. Prevalenze particolarmente elevate si osservano in Molise (52,6%), Campania (51%), Puglia (50,9) e Basilicata (50,5%). Soprattutto i piccoli comuni fino a 2 mila abitanti a registrano il maggior numero di abitanti sovrappeso e obesi. L’eccesso di peso nel 2015 interessa una quota di persone superiore al 50% nel Sud del Paese (38,6% in sovrappeso e 11,8% obese) contro il 41,0% del Nord-ovest e il 43,7% del Nord Est.

Alcol e differenze di genere

Tra il 2003 e il 2015 la percentuale di consumatori giornalieri di bevande alcoliche scende da 31,1% a 22,2% .Otto uomini su dieci e cinque donne su dieci consumano alcol almeno una volta l’anno. Il 15,7% della popolazione risulta consumare alcol in dosi eccessive che potrebbero avere gravi ripercussioni sulla salute.

Per quanto riguarda invece le differenze di genere, parlando di sedentarietà il 44,3% delle donne vince contro il 35,1% degli uomini.

La quota più elevata di fumatori si ha nella fascia di età 25-34 anni (33,0%), quella di fumatrici nella classe di età 55-59 anni (20,8%). E in generale è più forte nel Centro-Nord, soprattutto nel Nord-est (69,1%) e tra i maschi (79,4%). Nel 2015, il 19,6% della popolazione di 14 anni e più dichiara di essere fumatore (circa 10 milioni 300 mila persone), il 22,8% di aver fumato in passato e il 56,3% di non aver mai fumato. La famiglia “svolge un ruolo determinante per lo scambio di conoscenze, pratiche comportamentali, norme e valori”, afferma l’Istat. Lo studio infatti mette in luce anche quanto i comportamenti familiari siano determinanti nell’influenzare lo stile di vita.

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