Usato come rimedio naturale già dai tempi antichi, il fatto che l’aceto non sia semplicemente un condimento ma che contenga potenti proprietà attive non è certo una novità: si narra che venne usato come barriera immunitaria contro la peste che divampò nel 1630 a Tolosa. Quello che non si sapeva è che l’acido acetico aiuterebbe addirittura i micobatteri, compresi quelli farmaco-resistenti come il Mycobacterium tuberculosis, responsabile della tubercolosi.

Questo è quanto sostengono i ricercatori del Laboratory of Molecular Genetics presso il Venezuelan Institute of Scientific Investigation (IVIC) di Caracas, che hanno sviluppato una ricerca su questo argomento, pubblicata sulla rivista mBio, giornale online della American Society for Microbiology.

Lo studio

«I micobatteri sono noti per causare la tubercolosi e la lebbra, ma micobatteri che non appartengono alla tubercolosi sono comuni nell’ambiente, anche nell’acqua di rubinetto e sono resistenti ai disinfettanti – spiega il dott. Howard Takiff, autore dello studio e responsabile del Laboratorio di Genetica Molecolare presso l’Istituto Venezuelano di Investigazione Scientifica (IVIC) a Caracas – Quando si contaminano i siti di intervento chirurgico o quelli in cui vengono eseguite procedure cosmetiche, questi causano gravi infezioni. Sono intrinsecamente resistenti alla maggior parte degli antibiotici, richiedono mesi di terapia e possono lasciare cicatrici deformanti».

Ma dato che negli ambienti ospedalieri in via di sviluppo i disinfettanti efficaci non sempre sono disponibili, Takiff aveva sollevato il problema di come eliminare i patogeni emergenti.

Leggi anche:  Uova e colesterolo: una correlazione inesistente secondo uno studio recente

E’ stata la sua borsista post dottorato, Claudia Cortesia, a notare per prima durante le sue ricerche la capacità dell’aceto di resistere ai micobatteri.

«Dopo la prima osservazione di Claudia, abbiamo testato le concentrazioni minime e tempi di esposizione che possono uccidere i diversi micobatteri», ha spiegato Takiff.

Gli studiosi hanno testato differenti ceppi di tubercolosi, scoprendo così che è sufficiente un’esposizione a una soluzione di acido acetico al 6%, per un tempo di 30 minuti, per ridurre il numero dei micobatteri della tubercolosi da circa 100 a livelli non rilevabili.

Gli esperimenti di Takiff sono stati portati avanti nell’arco di un anno nel laboratorio di Laurent Kremer presso l’Università di Montpellier in Francia; sotto esame anche il pericoloso M. abscessus, presente soprattutto nell’acqua e responsabile di malattie croniche polmonari, infezioni post-traumatiche e malattie cutanee, soprattutto nei pazienti già debilitati.

Questi recenti studi non fanno che confermare quindi i poteri benefici di questo condimento, aprendo nuove importanti prospettive anche ad un suo utilizzo in ambiente clinico, come disinfettante. Di recente anche l’aglio è stato dimostrato avere importanti proprietà anti-batteriche.