E’ allarme per lo smaltimento dei rifiuti in Italia: una gestione sbilanciata della spazzatura che punta troppo sulle discariche e poco sulla raccolta differenziata riempirà l’Italia di immondizia entro due anni

E’ questo il destino del nostro Paese, se non si riuscirà a sbarazzarsi dei 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti ogni anno. E mentre la nuova direttiva Ue impone a tutti i Paesi europei l’abbatimento delle quantità di rifiuti in discarica, il primo WAS Annual Report, il rapporto sulla gestione dei rifiuti preparato dalla società di ricerche e di consulenza strategica ambientale Althesys, mette in luce che l’Italia potrebbe avere potenziali benefici economici e sociali fino a ben 15 miliardi tramite il raggiungimento degli obiettivi Ue sui rifiuti al 2030, e in particolare con il target del 70% di riciclo.

Puntare sulla differenziata

Per raggiungere questo importante obiettivo l’Italia dovrebbe prima di tutto migliorare la raccolta differenziata, che invece non è all’altezza degli standard a causa dell’arretratezza in cui versa il nostro Paese. Non c’è da stupirsi quindi se l’Ue ha multato il nostro Paese di 158mila euro al giorno più 60 mln di sanzione forfettaria per la cattiva gestione dei rifiuti. Eppure la strada per uscire da questa condizione è stata “già indicata dall’Europa e prevede da un lato l’aumento delle percentuali di raccolta differenziata e il recupero dei materiali e dall’altro la termovalorizzazione dei rifiuti indifferenziati”.
Il problema principale dell’Italia è che rispetto al Nord Europa, la gestione della spazzatura è ancora troppo sbilanciata sulle discariche: in alcune zone, infatti, vengono usate per oltre il 90% della produzione di rifiuti (mentre la media nazionale si attesta al 37%, con picchi negativi in Sicilia, in Calabria, nel Lazio, in Puglia e in Liguria). Le regioni con un minor numero di impianti sono anche quelle con i livelli di raccolta differenziata più bassi.

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Un sistema sbilanciato

Si tratta di un quadro sbilanciato a causa di quel 42,3% di rifiuti che continua ad finire in discarica.

Per avvicinarci agli standard richiesti dall’Europa ci sarebbe il raggiungimento della quota di riciclo: il 50% nel 2020 e il 70% nel 2030. Fondamentale anche la prevenzione, con l’introduzione di un obiettivo di riduzione dei rifiuti alimentari del 30% entro il 2025.

I dati Ispra, nel 2013 la produzione nazionale dei rifiuti urbani si è attestata a circa 29,6 milioni di tonnellate, facendo registrare una riduzione di quasi 400mila tonnellate rispetto al 2012. La raccolta differenziata si attesta invece a 12,5 milioni di tonnellate con una crescita, di poco inferiore, tra il 2012 e il 2013, a 530 mila tonnellate (+4,4%). Nel Nord la raccolta si colloca a 7,4 milioni di tonnellate, nel Centro a 2,4 milioni di tonnellate e nel Sud a 2,7 milioni di tonnellate.