Avere 40 anni e dimostrarne 30? O, viceversa, dimostrarne 60? Uno studio statunitense spiega com’è possibile che le persone invecchino in modo anche molto diverso tra loro

L’età biologica spesso non corrisponde all’età reale di un individuo. Queste differenze sono particolarmente evidenti soprattutto a 40 anni, età che alcune persone raggiungono mantenendo un aspetto giovanile e vitale, fino a dimostrare 10 anni di meno, mentre altre sembrano averne addirittura 60. L’argomento è stato oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista Pnas da un team internazionale di ricercatori, coordinato dal prof. Daniel W. Belsky della Duke University di Durham (Usa).

Invecchiare 3 anni in 1

I risultati hanno evidenziato che alcuni individui tendono a invecchiare più velocemente, accumulando fino a 3 anni di età biologica in un anno solare, mentre per altri il tempo sembra scorrere più lentamente, come se avessero assunto un miracoloso elisir di giovinezza.
Lo studio ha analizzato l’età biologica di 954 persone, nate tra il 1972 e il 1973 a Dunedin (Nuova Zelanda), seguendo i partecipanti dalla nascita fino al compimento dei 38 anni. All’età di 18, 26, 32 e 38 anni i volontari sono stati sottoposti a 18 diverse analisi, per testare lo stato d’invecchiamento biologico: le funzioni cardiovascolari, epatiche, renali, polmonari e immunitarie. I volontari si sono sottoposti anche a test fisici, psicologici e di coordinamento. Studi precedenti hanno dimostrato che i lavori intellettuali, impegnando la mente, rallentano l’invecchiamento cerebrale. La scienza è alla ricerca continua di metodi efficaci per arrestare anche l’invecchiamento biologico: dagli studi sui mitocondri alla scoperta di una miracolosa proteina, persino attraverso una trasfusione si è provato a invertire il processo di invecchiamento. Un sistema semplice e alla portata di tutti sembra essere quello di stare in piedi, in posizione eretta, che aiuta a proteggere il Dna.

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Dimostrare 20 anni in più

Superate le analisi, gli studiosi hanno rilevato quindi le differenze significative in alcuni soggetti esaminati: alcuni a 38 anni ne dimostravano fino a 8 in meno, mentre altri sembravano più anziani, fino a dimostrare un’età biologica di 60 anni. Oltre ad un aspetto più senile, questi partecipanti risultavano erano meno atletici e mostravano una minore capacità di risolvere situazioni conflittuali. Per fare un test ulteriore, gli scienziati hanno mostrato le foto dei partecipanti a un gruppo di studenti, chiedendo loro di quantificarne l’età, raccogliendo impressioni simili.

“Appare sempre più chiaro che l’invecchiamento è la principale causa di gran parte dei disturbi e della disabilità – osserva Daniel W. Belsky -. Con il passare degli anni, aumenta il rischio di sviluppare tutti i tipi di malattie. Pertanto, se vogliamo contemporaneamente prevenire l’insorgere di diverse patologie, il bersaglio dev’essere l’invecchiamento stesso”.