La pigrizia è insita nella nostra natura: essere predisposti o meno allo sport avrebbe una base fisiologica determinante

Ad affermarlo è uno studio condotto da un team di ricercatori canadesi guidati da Max Donelan, professore di fisiologia biomedica della Simon Fraser University di Vancouver, pubblicato sulla rivista Current Biology. La ricerca mette in luce come l’uomo sia da sempre predisposto alla pigrizia, considerata una malattia vera e propria strettamente connessa alla sedentarietà, stile di vita che rischia di uccidere più dell’obesità. Si tratta di una condizione che solo in Italia accomuna circa 24 milioni di persone, non a caso gli italiani, soprattutto i più giovani, sono tra i più pigri al mondo.

L’organismo ottimizza i movimenti

Tuttavia ancora non si sapeva dove avesse origine quest’inclinazione:

“Abbiamo fornito una base fisiologica per la pigrizia” – ha spiegato Max Donelan. “Troviamo – prosegue – che anche durante movimenti come camminare, il sistema nervoso inconsciamente monitora l’energia utilizzata dall’organismo e continuamente ri-ottimizza i movimenti con l’obiettivo di spendere meno energia possibile”.

L’uomo quindi è per sua natura tendenzialmente pigro, sembrerebbe da questi risultati determinati da test su alcuni volontari a cui è stato chiesto di indossare uno esoscheletro robotico, per rendere più difficoltosi i movimenti aumentando la resistenza a livello del ginocchio. Da questi test è emerso che in pochi minuti i volontari avevano modificato il loro modo di camminare al fine di ottenere un bilancio energetico migliore.

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Il corpo evita gli sprechi di energia

Il sistema nervoso dell’uomo tende quindi al minor dispendio energetico possibile, a livello inconscio lavora quindi per contrastare gli sprechi energetici arrivando ad alterare i modelli di movimento, per utilizzare meno energia possibile. Gli esperti hanno rilevato che questa tendenza è presente non solo quando si pratica un certo tipo di sforzo fisico, come per esempio in palestra, ma anche per spostamenti minimi come camminare da una parte all’altra di una stanza. Questa tesi è senz’altro positiva per gli atleti professionisti, dato che dimostra come il corpo tenda spontaneamente al risparmio energetico, favorendo così le probabilità di vincere una competizione sportiva. Non è altrettanto favorevole la prospettiva per chi vuole dimagrire, poiché il corpo potrebbe bruciare meno calorie del previsto.