Uno studio rivaluta il colesterolo alto: non sarebbe un fattore di rischio per malattie cardiache negli anziani

Dietrofront sugli effetti del colesterolo alto sull’organismo, secondo uno studio di un team internazionale di esperti che, sul British Medical Journal (Bmj), ha passato in rassegna 19 diversi studi sull’argomento condotti su 68mila persone.

Il colesterolo cosiddetto “cattivo”, contro il quale è stato approntato anche un vaccino, non sarebbe un fattore di rischio per le malattie cardiache negli anziani ma, al contrario, può avere un effetto protettivo contro diverse patologie tra cui il cancro. Del resto, altri studi sostengono che non sempre il colesterolo cosiddetto “buono” fa bene alla salute, ma in alcuni casi potrebbe nuocereLo studio è arrivato alla conclusione che il 92% degli anziani con colesterolo alto ha vissuto infatti a lungo o più a lungo di chi aveva livelli bassi di colesterolo. Nel restante 8% non è stata rilevata alcuna associazione. Da tempo si considera che le statine siano uno degli strumenti principali per ridurre il rischio di attacchi cardiaci e ictus causati dal restringimento delle arterie. 

Colesterolo alto tiene lontano il cancro

Gli esperti ritengono necessario ”rivalutare la prescrizione di statine, i cui benefici sono stati esagerati”. Giuseppe Paolisso, past president della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), si esprime così a riguardo:

”Possono esserci alcuni fattori che negli adulti sono un rischio, e negli anziani no – precisa -. Ad esempio il sovrappeso è un fattore di rischio per l’adulto, mentre per l’anziano ha un effetto protettivo”.

Inoltre gli alti livelli di colesterolo possono essere utili per prevenire alcune malattie, tra cui i tumori. Esistono altre ricerche che supportano questa tesi, in particolare due condotte su un campione di 140mila persone, per 10 e 30 anni, che hanno registrato livelli più bassi di cancro in chi aveva il colesterolo più elevato e minore mortalità negli individui con familiarità di colesterolo alto. Un ulteriore conferma di questa tesi è il riscontro che nei topi trattati con una terapia per abbassare il colesterolo si sono rilevati maggiori casi di cancro. Tesi contraria è sostenuta invece da Jeremy Pearson, della British Heart Foundation, secondo cui ”la conclusione di questo rapporto è contraddetta da una grande quantità di studi che mostrano un calo del rischio di attacchi di cuore e ictus in anziani e giovani che assumono farmaci contro il colesterolo”.

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