Orecchie in pericolo dall’uso prolungato ed eccessivo di antidolorifici, secondo uno studio di Boston

Quanti abusano di aspirina, analgesici e antinfiammatori? Questa abitudine di  ricorrere frequentemente ai suddetti farmaci potrebbe compromettere il nostro udito, secondo una ricerca realizzata dal Brigham and Women’s Hospital di Boston e pubblicata sulla rivista “American Journal of Epidemiology”.

Sembra in particolare che le donne che assumono per lungo tempo paracetamolo, il principio attivo contenuto nella tachipirina, o ibuprofene, soffrano di un maggior rischio di abbassamento dell’udito.

Un legame su cui si indaga da tempo

Gli esperti hanno analizzato dati relativi a oltre 54mila donne di 48-73 anni nell’ambito del progetto di ricerca “Nurses’ Health Study”. Ipotizzando l’esistenza di un nesso tra uso di questi farmaci e la perdita di udito, si può stimare che il 5,5% dei casi di perdita uditiva nel campione esaminato siano causati proprio dall’uso di questo tipo di farmaci.

Uno studio simile era già stato riportato nel 2010 dal sito audioprotesisti.org, una ricerca che allertava sull’eccessivo uso di questi farmaci. Allora si leggeva che il paracetamolo preso due volte a settimana può raddoppiare (+99%) il rischio di sordità medio-grave negli uomini che non hanno ancora raggiunto i 50 anni d’età, ma anche altri antinfiammatori come l’aspirina (+33% rischi negli ‘under 60’) o l’ibuprofene (+61% rischi negli ‘under 50’) sono connessi a questo tipo di problemi.

Tuttavia non è opportuno creare inutili allarmismi, in quanto gli esperti già allora avevano precisato che le loro ricerche, condotte su 26 mila individui di sesso maschile ogni due anni per 18 anni, non evidenziano che questi medicinali siano direttamente responsabili della sordità, ma contribuiscono sicuramente a evidenziare il rapporto tra l’uso di questi farmaci e la perdita dell’udito.

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