Caffè, quanto possiamo berne senza danneggiare la salute?

Caffè e cioccolato fondente preziosi alleati contro il rischio di mortalità cardiovascolare

Negli ultimi anni si moltiplicano gli studi che mettono in luce gli effetti benefici del caffè sul nostro organismo: se è credenza comune che berlo prima di andare a letto non faccia dormire, le proprietà del caffè riducono il rischio di malattie croniche come il morbo di Parkinson, il cancro alla prostata, il morbo di Alzheimer e in generale rallentano il declino cognitivo legato all’età. Secondo una recente ricerca bere una tazza al giorno di caffè diminuirebbe del 12% il rischio di morte, mentre berne due tazzine al giorno aiuta a tenere lontano il cancro al seno

«Tre imponenti lavori, una metanalisi e due importanti ricerche, hanno dimostrato gli effetti positivi del caffè indipendentemente dalla caffeina – spiega Sebastiano Marra – Quattro o cinque tazzine di caffè al giorno, anche decaffeinato, riducono la mortalità cardiovascolare in follow up che vanno da 10 a 18 anni. A lungo termine, bere caffè ha un effetto positivo».

Decisamente in contrasto quindi con un precedente studio, secondo il quale più di 4 tazzine di caffè al giorno farebbero male alla salute, soprattutto per le donne in gravidanza e i giovani sotto i 18 anni.

Un concentrato di antiossidanti

Inoltre, «il lavoro di metanalisi condotto negli Stati Uniti, rileva che anche la mortalità per tumore viene significativamente ridotta. Il risultato non è legato alla presenza di caffeina, ma alle sostanze antiossidanti contenute nel chicco di caffè. Il chicco di caffè è la sostanza con più antiossidanti esistente in natura».

«Esistono dati su oltre 10 mila individui – spiegano gli esperti – che rivelano che chi assume caffè – su lungo periodo – ha meno ansia, dorme meglio,non ha la pressione più alta rispetto a chi non lo beve. Uno studio francese che ha analizzato oltre 200mila persone, su un periodo di 8-10 anni, riferisce dati positivi sulla mortalità. I dati piemontesi confermano che chi beve caffè ha un umore migliore, meno ansia, riposa meglio, non ha pressione o colesterolo più alti».

Italia all’avanguardia nella prevenzione

Anche il cioccolato fondente  all’85-90% apporterebbe benefici simili, anche e non paragonabili a quelli del caffè. «Certamente possiamo affermare che negli ultimi vent’anni abbiamo a disposizione nuovi farmaci, nuove tecniche chirurgiche, che indubbiamente hanno ridotto la mortalità, ma per una buona percentuale il merito è della prevenzione – spiega il dottor Sebastiano Marra – ed è principalmente su questo fattore che noi medici dobbiamo impegnarci».

Fiorenzo Gaita ha aggiunto: «Forse non tutti sanno che l’Italia è tra i Paesi occidentali, con poche altre nazioni, all’avanguardia nella prevenzione della morte improvvisa con un 90% di riduzione della mortalità negli atleti sottoposti a screening adeguato. Alle Molinette di Torino stiamo utilizzando tecniche interventistiche sempre più innovative, tese a prevenire l’evento fatale in soggetti con predisposizione, ad esempio su pazienti con malattie genetiche che possono condurre ad aritmie maligne e a morte improvvisa anche nei giovani».

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