L’evoluzione della tecnica taglia-incolla del Dna arriva a correggere un singolo errore nel codice

E’ stata definita “chirurgia chimica” dal biologo David Liu dell’Università di Harvard, il passaggio dall’editing genetico al “base editing” avvenuto in soli cinque anni grazie alla tecnica Crispr che taglia e incolla il Dna.

I ricercatori cinesi dell’Università di Sun Yat-sen a Guangzhou sono infatti riusciti a correggere un singolo errore sui tre miliardi di “lettere”( adenina, timina, guanina e citosina) del nostro codice genetico.

Si tratta di un’evoluzione notevole rispetto alla correzione genetica con Crispr: il base editing è un procedimento più efficiente e sicuro, come dimostrano i risultati di due studi differenti appena pubblicati su Nature e Science, che aprono a nuove possibilità di cura per alcune patologie come anemia falciforme e fibrosi cistica.

La “chirurgia del Dna” è in grado di rimuovere alcune patologie negli embrioni umani e anche negli Stati Uniti, grazie alla tecnica del taglia-incolla, un’équipe di ricercatori della Oregon Health and Science University ha aperto la strada alla possibilità di correggere i difetti genetici legati allo sviluppo di malattie innate.  La tecnica è stata così tanto affinata da arrivare a riscrivere le singole lettere che compongono il Dna, ossia i geni.

Una nuova classe di correttori

«Abbiamo sviluppato una nuova classe di “correttori”» ha dichiarato lo stesso David Liu, che ha coordinato la ricerca uscita su Nature.

I “correttori” sono delle “macchine molecolari” che è possibile riprogrammare per riorganizzare le singole basi, ossia ciascuna delle quattro lettere che, combinate insieme, scrivono i geni (A per adenina, C per citosina, T per timina e G per guanina).

Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di Biologia dello sviluppo dell’Università di Pavia, spiega che i nuovi strumenti hanno affinato e reso molto più precisa la tecnica Crispr, «strumento quest’ultimo particolarmente prezioso perché ci permette di modificare, correggere, alterare e rifinire artificialmente ciò che esiste in natura in maniera relativamente semplice, ma non precisa».

Verso una correzione sempre più precisa

«Raffinare la precisione della tecnica era la sfida dei biologi e adesso abbiamo la sicurezza sull’intero percorso, dalla trascrizione alla traduzione senza errori» commenta Redi.

Il genetista Edoardo Boncinelli aggiunge che «la novità più sorprendente è che oltre al Dna, che è il depositario dell’informazione biologica, si arriva a correggere l’Rna, che porta il messaggio dal Dna alla cellula». Come Boncinelli fa notare, questa rivoluzione è sempre più vicina alla possibilità di correggere un punto preciso del nostro genoma».

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