La resistenza ai batteri non è solo colpa degli antibiotici

Gli effetti dei farmaci sulla flora batterica dell’intestino umano possono essere più gravi di quanto immaginiamo. Secondo uno studio di un gruppo di ricercatori dell’European Molecular Biology Laboratory, guidati da Peer Bork, non è solo l’abuso di antibiotici a produrre come effetto collaterale il rafforzamento dei batteri; anche altri farmaci possono inibirne la crescita nell’intestino umano, causando conseguenze analoghe. Secondo un report rilasciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la diffusione dei super batteri e l’aumento della resistenza antimicrobica rappresentano una minaccia sempre più grave per l’umanità. L’Italia è molto sensibile a questo problema, dato che va al nostro Paese il primato negativo per l’uso scorretto e l’abuso di antibiotici, che favorisce lo sviluppo di super batteri

Cos’è e a cosa serve il microbioma

Negli ultimi anni numerosi studi si sono dedicati al microbioma, l’insieme del microrganismi che vivono nell’intestino umano, contribuendo alla digestione e ad altri fondamentali processi fisiologici, che influenzano in modo significativo la salute. La composizione del microbioma viene alterata dai farmaci antibiotici, con possibili effetti collaterali a carico dell’apparato digestivo, un’alterazione che secondo questa ricerca può essere causata anche da un farmaco su quattro.

I ricercatori hanno infatti effettuato uno screening su oltre 1000 farmaci di tutte le classi terapeutiche contro 40 batteri rappresentativi del microbioma umano, rilevando che circa 250 su 923 influenzano la crescita di almeno una specie presente nel microbioma.

Un fenomeno preoccupante

“Il numero di farmaci non correlati che colpiscono i microbi dell’intestino come effetto collaterale è sorprendente, ed è probabile che il numero reale possa essere ancora più elevato”, ha commentato Bork. “Questo cambiamento nella composizione del nostro microbioma intestinale contribuisce agli effetti collaterali, ma potrebbe anche essere parte dell’azione benefica del farmaco”.

Altri recenti studi avevano osservato la capacità dei farmaci di alterare la composizione del microbioma, ma non si sapeva ancora in che proporzioni. Preoccupante è soprattutto l’innesco della resistenza batterica, che rende alcuni tipi di batteri resistenti agli antibiotici, un processo che finora si pensava imputabile soprattutto a un uso scorretto di questi ultimi. Un recente studio ha Evidenziato meccanismi che rivelano come gli antibiotici potrebbero anche danneggiare il sistema immunitario.

“Questo è terrificante, dato che nel corso della vita assumiamo molti farmaci non antibiotici, spesso per lunghi periodi”, ha aggiunto Bork. “Certo, non tutti i farmaci avranno un impatto di questo tipo e le resistenze non sono comuni; inoltre in alcuni casi, si aprirebbero anche delle opportunità interessanti: la resistenza ai non antibiotici potrebbe innescare la sensibilità agli antibiotici, aprendo la strada alla progettazione di combinazioni di farmaci ottimali”.

Leggi anche:  Uova e colesterolo: una correlazione inesistente secondo uno studio recente