La statura influirebbe significativamente sul rischio di infarto, in particolare sarebbero le persone basse ad essere più esposte a problemi cardiaci

Il dato è stato diffuso da una ricerca inglese pubblicata sul New England Journal of Medicine, dove si si afferma che il rischio di infarto, che in futuro forse si potrà diagnosticare con un esame del sangue, aumenta del 13,5% per ogni 2,5 cm in meno di statura. Per fare un esempio pratico, una persona alta 1,50 cm sarebbe più a rischio del 32% rispetto ad una persona alta 1,71 cm.

Ma quali sono i fattori che incidono sulla stretta relazione tra statura e malattie coronariche?

Più bassi, arterie più strette

L’altezza ridotta è proporzionale alla riduzione delle arterie coronarie, che forniscono il sangue al cuore. Le placche cominciano a depositarsi sulle pareti, determinando una restrizione delle arterie praticamente si restringono. Un infarto si verifica quando il coagulo del sangue va a bloccare il flusso, impedendo al sangue di arrivare al cuore. Questa malattia delle coronarie è purtroppo una delle principali cause in tutto il mondo di morte prematura.

La ricerca ha analizzato circa 200.000 persone con o senza malattie coronariche e sono state trovate 180 varianti genetiche risultate determinanti nel rapporto tra altezza e malattie coronariche.
Lo studio ha evidenziato che ogni cambiamento da 6cm di altezza in poi aumenta il rischio di incidenza del 13,5%.
Veri e propri toccasana per mantenere un cuore forte, oltre alla pratica della sauna, sono  lo yoga, mangiare molte cipolle, e aiuterebbe anche avere un’indole ottimista.

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