Via libera negli USA al farmaco che blocca due gravi forme della malattia

La Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo americano che si occupa della regolamentazione di farmaci e prodotti farmaceutici, ha detto sì al primo farmaco a base di cannabis per contrastare du gravi forme di epilessia a esordio infantile: a sindrome di Lennox-Gastaut e la sindrome di Dravet o epilessia mioclonica grave dell’infanzia, una condizione genetica rara.

Il farmaco riduce le convulsioni

Il farmaco è l’Epidiolex, uno sciroppo prodotto dalla casa farmaceutica britannica GW Pharmaceuticals e che ha come principio attivo il cannabidiolo (CBD), una delle componenti chimiche presenti nella pianta della canapa utile (Cannabis sativa), da cui si estraggono sostanze stupefacenti come la marijuana. Il cannabidiolo non è uno psicoattivo come il THC o delta-9-tetraidrocannabinolo, il principio attivo maggiore della marijuana, ma è noto come antiossidante e antinfiammatorio e soprattuto come anticonvulsivante, ecco perché è stato oggetto di studi sull’epilessia. Il farmaco agisce infatti riducendo le gravi convulsioni tipiche di entrambe le patologie. Per bloccare le crisi epilettiche nel 2015 all’ospedale Le Molinette di Torino è stato eseguito un impianto di pacemaker cerebrale su una bimba di 4 anni,il primo intervento neurochirgico innovativo per il trattamento dell’epilessia farmacoresistente.

Efficace ma con effetti collaterali

Ad oggi si è rivelato più efficace dei placebo, ottenendo l’approvazione del comitato consultivo della FDA. Tuttavia, nonostante l’efficacia, la soluzione orale presenta alcuni effetti collaterali da non sottovalutare, come l’aumento degli enzimi epatici, diarrea, debolezza, riduzione dell’appetito, una forte sonnolenza, infezioni, eruzioni cutanee, sonno disturbato e malessere generale. Rispetto però alla gravità delle convulsioni, si può affermare che i benefici superino gli effetti indesiderati.

In America si parla di commercializzare il farmaco al massimo entro l’autunno, mentre in Europa l’organo competente – la European Medical Society – dovrebbe esprimersi a riguardo nei prossimi mesi. Essendo un farmaco che può trattare anche patologie diverse da quelle per cui è stato testato, probabilmente in futuro potrà essere prescritto anche per altre condizioni.

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