Una ricerca statunitense afferma che l’elevato uso delle nuove tecnologie da parte dei medici diminuisce il dialogo con il paziente e il pensiero creativo

E’ innegabile che Internet e le nuove tecnologie hanno fornito ai medici strumenti efficenti che possono aiutarli nella propria professione. Pochi giorni fa un dottore statunitense ha affermato che è la norma googlare le persone in cura per ottenere informazioni mediche su di esse. Questo nuovo paradigma pare però non avere solo aspetti positivi.

Troppa tecnologia uccide il pensiero creativo

I ricercatori della Northwestern University affermano che l’uso di PC, tablet o smartphone durante le visite provoca una diminuzione del dialogo tra medico e paziente. Ciò influisce negativamente sulla “capacità di ascolto, problem-solving e pensiero creativo” del dottore. In sostanza i nuovi device fanno perdere l'”occhio clinico” a coloro che dovrebbero curarci.

Lo studio

I ricercatori hanno ripreso oltre 100 visite di medici che utilizzavano dispositivi elettronici e hanno scoperto che in media questi erano utilizzati per un terzo dell’intera seduta. “Non solo i professionisti parlavano meno con i pazienti che avevano davanti e allenavano meno il loro occhio clinico – affermano gli esperti – ma i pazienti stessi erano portati a guardare a loro volta lo schermo durante la visita, non arrivando però nella maggior parte dei casi a comprendere esattamente le informazioni che li riguardavano”.

Leggi anche:  Il Quiet Luxury è la nuova tendenza per la moda da ufficio

Strumenti come Doctor Plus, un sistema di telemonitoraggio che permette al paziente di inviare da sé i propri dati clinici da remoto e in tempo reale, possono servire a rendere i malati partecipi della propria cura.