Le e-cig potrebbero causare danni al Dna, aumentando il rischio di sviluppare malattie cardiache, tumore ai polmoni e alla vescica

Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi volti a mettere in luce come le sigarette elettroniche rappresentino un pericolo per la salute: se è innegabile che le e-cig aiutino a smettere di fumare e sono indubbiamente più sicure di quelle tradizionali dal punto di vista delle sostanze cancerogene contenute, il 75% delle sigarette elettroniche conterrebbe sostanze chimiche nocive ai polmoni e una recente ricerca le ha messe in correlazione con il rischio di attacco cardiaco e ictus.

L’esperimento sui topi

Uno studio multidisciplinare condotto dall’Università Alma Mater Studiorum di Bologna aveva inoltre già mostrato come le sigarette elettroniche possano causare gravi danni a livello genetico alle cellule del sangue. Oggi, sulla scia di questa indagine, si è scoperto che i topi, se esposti al fumo delle sigarette elettroniche, presentano più danni nel loro Dna, in particolare nelle cellule del cuore, dei polmoni e della vescica.

I dati ottenuti nell’università di New York, e pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), rivelano effetti nocivi anche nell’uomo. Il team, guidato da Moon-Shong Tang ha osservato effetti simili a quelli visti sul Dna di topo in cellule umane di polmone e vescica in laboratorio, se esposte alla nicotina e all’nnk, derivato della nicotina cancerogeno. Nelle cellule umane i ricercatori hanno rilevato anche un maggior tasso di mutazione e di trasformazione in cellule tumorali. 

Meno dannose del 95% rispetto alle sigarette

I fumatori di e-cig potrebbero quindi avere un rischio maggiore rispetto ai non fumatori di sviluppare malattie cardiache e tumori ai polmoni e alla vescica. La Food and Drug Administration (Fda), l’agenzia statunitense che regola i farmaci, ha inoltre messo sotto esame le sigarette elettroniche per il rischio di esplosione delle loro batterie. 

Pare che invece il rischio di sviluppare malattie dovute al tabacco sia minore nei dispositivi Iqos, già in circa 30 Paesi nel mondo, che lo scaldano senza bruciarlo.

Sull’argomento e-cig si sono espressi numerosi esperti, tra cui Fabio Beatrice, professore all’Università di Torino e direttore della S.C. di Otorinolaringoiatria e del Centro Antifumo dell’Ospedale S.Giovanni Bosco di Torino, che considera le e-cig del 95% meno dannose di quelle tradizionali. Secondo Beatrice, è necessario “individuare la corretta prospettiva dalla quale analizzare lo scenario del fumo elettronico”. “Le e-cig producono una quantità di sostanze cancerogene ed irritanti nettamente inferiore rispetto al fumo tradizionale . La produzione di cancerogeni nel vapore di sigaretta elettronica è stata ampiamente studiata – aggiunge Beatrice – . E quando questa grandezza viene correttamente analizzata, lo si fa mettendola a paragone con la produzione di cancerogeni delle sigarette tradizionali. In questo modo, le evidenze scientifiche hanno dimostrato che le sigarette elettroniche producono sostanze nocive in misura di almeno il 95% inferiore rispetto al normale fumo da combustione dei prodotti del tabacco tradizionale”.

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