Uno studio italiano ha scoperto una nuova efficace cura per la dipendenza da cocaina, basata su stimolazioni magnetiche

La ricerca è stata condotto su 32 persone presso l’Università di Padova, grazie alla collaborazione tra il team guidato da Antonello Bonci, direttore scientifico del National Institute on Drug Abuse a Rockville, e l’IRCCS San Camillo di Venezia. Di questo campione preso in esame, la metà dei volontari è stata trattata con terapia tradizionale contro l’astinenza, mentre 16 soggetti sono stati curati usando impulsi magnetici nell’area del cervello che reagisce alla dipendenza (recentemente testato un vaccino che elimina l’assuefazione da questa droga).

Una modifica del tessuto cerebrale

Nei pazienti trattati con farmaci, solo il 19% ha resistito (3 pazienti), mentre gli impulsi magnetici, che lavorano a livello neuropsichiatrico, hanno prodotto risultati positivi nel curare la dipendenza da cocaina modulando i fenomeni di riorganizzazione neurale, in grado di facilitare o inibire i circuiti neuronali responsabili di specifiche funzioni.

Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi si congratula con i ricercatori guidati da Luigi Gallimberti che, insieme con l’Irccs San Camillo di Venezia e con il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, hanno individuato “un trattamento efficace, sicuro e non invasivo per ridurre la dipendenza da cocaina”.

La cocaina, che viene spacciata anche tramite Internet, non solo aumenta del 700%il rischio di ictus, ma è anche causa dell’aumento dei casi di infarto nei più giovani. Di recente è stato anche ottenuto con un antibiotico in grado di combattere l’astinenza da questa sostanza.

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Il 70% ha superato la dipendenza

In effetti i risultati sono piuttosto evidenti: il 70% dei pazienti cocainomani sottoposti alla cura con impulsi magnetici è uscito definitivamente dalla dipendenza. Al termine di questa prima fase dell’esperimento, i pazienti del gruppo sperimentale hanno continuato a sottoporsi settimanalmente al trattamento con TMS, mentre ai pazienti del gruppo di controllo sono passati dal trattamento con farmaci a quello con TMS. Analisi delle urine periodiche sono state eseguite sui volontari per verificare che non consumassero droga durante il periodo di test. I risultati dimostrano che la cura, che consiste nell’applicare potenti campi magnetici per provocare modificazioni nel tessuto cerebrale, effettivamente funziona. La stimolazione è stata diretta alla corteccia dorsolaterale prefrontale, coinvolta nei processi decisionali. Inoltre gli effetti della cura sono persistenti e i miglioramenti sembrano mantenersi nel tempo, come dimostrano i pazienti monitorati per oltre un anno dopo la cura.