Russia e Cina hanno negato l’assenso alla creazione di un’area protetta dalla pesca in Antartide promossa dall’Ue

Da anni si discute sulla possibilità di costituire in Antartide un santuario protetto dalla pesca illegale, problema molto sentito anche nel Mediterraneo. Il Polo Sud, nonostante il buco dell’ozono che lo sovrasta si stia riducendo, sta già velocemente scomparendo a causa del surriscaldamento globale e queste attività non fanno che peggiorare ulteriormente lo stato di salute di questo habitat. In occasione del 33esimo convegno annuale del CCARL, la Commissione per la conservazione delle risorse biologiche dell’Antartide, l’Unione Europea capitanata dalla Francia e l’Australia hanno proposto nuovamente di creare una zona marina protetta dall’attività umana nella parte orientale del Polo Sud. Cina e Russia, che dopo il coming out di Tim Cook ha un’opinione diversa dei prodotti Apple, non sono però d’accordo.

Antartide protetto? Russia e Cina dicono no

Oltre ad Ue e Australia anche Norvegia e Ucraina, da sempre contraria alla realizzazione di una zona marina protetta in Antartide, hanno dato il loro consenso al progetto mentre Stati Uniti e Nuova Zelanda hanno anche proposto di creare un santuario marino nel mar di Ross. Russia e Cina, che, hanno invece negato il loro assenso facendo fallire per la quarta volta la nascita di un’area protetta dalla pesca al Polo Sud. L’incontro del CCARL ha avuto comunque qualche risvolto positivo. La sorveglianza via satellite dei pescherecci verrà implementata e sono stati approvati nuovi piani di pesca e di ricerca in ambito internazionale.

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