L’IT che trasforma il business

Umberto Stefani_chiesi farmaceutici

Nel 1935, stesso anno in cui Armand Petitjean fonda a Parigi Lancôme, Giacomo Chiesi, farmacista con il sogno della ricerca, acquista il Laboratorio Farmaceutico Parmense e dà vita al Gruppo che conosciamo oggi. In ottanta anni di storia, l’azienda ha continuato a crescere. Gli ultimi due anni, sono stati di svolta sia dal punto di vista dell’assetto societario sia da quello dell’evoluzione tecnologica.

Chiesi che ha già una leadership consolidata nel campo delle malattie respiratorie, la neonatologia e alcune malattie rare, ha saputo indirizzare il suo impegno di ricerca anche in settori di avanguardia, come la medicina rigenerativa, gli enzimi ricombinanti, la terapia genica e la prevenzione del rigetto da trapianto.

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Abbiamo lavorato su tre fronti: il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica con progetti di consolidamento, il completamento del portafoglio applicativo e l’internazionalizzazione.

Lo sviluppo a livello internazionale e la commercializzazione di prodotti globali rappresentano una costante degli ultimi anni. Ciò ha fatto maturare l’esigenza di un programma di integrazione sempre più spinto tra la funzione ICT Corporate e le corrispondenti funzioni delle affiliate, così da offrire risposte omogenee e coerenti alle esigenze dei principali processi di business. La ridefinizione del modello di governance dei sistemi informativi è stata affrontata secondo una logica unitaria e standardizzata per l’intero Gruppo.

Gli obiettivi principali di questa trasformazione hanno previsto il rafforzamento della business partnership, l’orientamento ai processi di ICT (gestione della domanda, progetto, implementazione e funzionamento dei sistemi) e la capacità di mettere in atto soluzioni innovative.

A oltre un anno dal lancio in Italia, il progetto per gestire in modo integrato e standardizzato sia la componente transazionale sia la business intelligence è ormai entrato nell’uso corrente di tutta l’organizzazione. È stata svolta un’attività di stabilizzazione del sistema, che ha portato a una più approfondita conoscenza delle sue funzionalità da parte di tutti gli utilizzatori, che finalmente parlano un linguaggio comune. Inoltre, attraverso attività di manutenzione evolutiva, il sistema si è progressivamente completato. Non potevamo più permetterci di lavorare in modo indipendente filiale per filiale. La vera sfida è stata quella di garantire un impianto complessivo dei sistemi informativi, coerente con quanto il business si attendeva in termini di continuità, di copertura, di performance, in un contesto sia interno sia esterno sempre più complesso. E questa sfida l’abbiamo vinta.

Attualmente – infatti – è in completamento la fase di roll out, che prevede il lancio del sistema nelle consociate del Gruppo. La sua implementazione in Francia e nel Regno Unito si è completata nel corso dell’anno. L’iniziativa del progetto è partita dal CFO e da alcuni altri top manager. All’interno del nuovo modello di governance, l’architettura delle infrastrutture tecnologiche occupa una posizione di rilievo. Per questo ci siamo impegnati anche su un altro progetto, che ha coinvolto l’intero Gruppo, con l’obiettivo di definire gli standard e le linee guida comuni per tutte le componenti di tale infrastruttura. Rilevante per il suo successo è stato il contributo della funzione IT delle affiliate. Il progetto ha definito i criteri di scelta, di adozione e di gestione delle principali componenti tecnologiche, quali ad esempio l’infrastruttura di rete, i parametri di sicurezza e i sistemi di storage. Per un’azienda come Chiesi, che vede ogni anno crescere in modo significativo il volume di dati da gestire, era determinante trovare soluzioni altamente scalabili e flessibili in grado di potenziare lo storage senza dover modificare di volta in volta l’infrastruttura.

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Umberto Stefani, CIO di Chiesi Farmaceutici