Quel fiasco di Apple Watch (secondo gli analisti)

Osannato come il gadget della rivoluzione indossabile, l’orologio di Cupertino stenta a decollare

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Non ce ne voglia Apple ma quando un suo prodotto non riscuote il successo previsto è sempre una notizia. Dal primo iPhone tutto ciò che si è susseguito sulle scene di varie presentazioni ha riscontrato vendite superiori alle aspettative, forse anche eccessive per chi segue di più il marchio che il prodotto in sé. Apple ha sempre avuto ragione quando ha sostenuto di aver reinventato il lettore musicale (iPod), la telefona mobile (iPhone) e la produttività on-the-go (MacBook Air); si è addirittura lanciata in un nuovo segmento di mercato, quello dei tablet, dando il via ad un trend che ancora oggi tiene e che sta spostando gli equilibri tra computer fisso e portatile, togliendo di mezzo la prima categoria.

Orologio di nicchia

Ma a quanto pare il mondo degli indossabili, wearable dalle parti della Silicon Valley e non solo, non vive delle stesse logiche consumistiche sfruttate fino ad oggi da Apple. Report vari, tra cui quello della società di analisi Slice, raccontano di un calo di vendite evidente dopo il boom delle prime ore: 5.000 unità vendute al giorno in confronto alle 30.000 attese dall’azienda nelle settimane successive al lancio negli USA. Un grafico di Slice (sopra) mostra il trend di vendita dell’Apple Watch che la stessa Mela ha spiegato a maggio (quando da noi ancora non c’era) essere buono ma “non abbastanza”.

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