Cisco: sicurezza sempre e dovunque con le nuove soluzioni

Circa un quarto delle minacce alle reti aziendali va in porto, spesso per l’assenza di strumenti idonei a riconoscerle. I rimedi del gigante dell’IT

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Un nuovo paradigma per confrontarsi con le recenti minacce del mercato, IoT e mobilità tra tutte, questo è il significato dell’approccio everywhere intrapreso da Cisco. L’azienda, leader nel settore IT, ha presentato le nuove soluzioni con cui intende mettere in sicurezza i dati e le infrastrutture di clienti e partner. Il tutto grazie ad una serie di acquisizioni che consentono al gruppo di coprire una vastità di contesti davvero invidiabile. “Per tanto tempo la security è stata vista come un costo, oggi è invece un fattore abilitante fondamentale. Per questo abbiamo portato avanti una serie di investimenti per incrementare gli sviluppi in tal senso” – ha spiegato Stefano Volpi, Area Manager Global Sales Security Organization di Cisco GSSO.

Secondo gli ultimi dati della compagnia, circa un quarto degli attacchi indirizzati ad imprese di piccola e media dimensione vanno in porto. Spesso l’IT delle vittime non si accorge dell’intrusione in atto, nemmeno dopo un tempo ragionevole, e così si tengono aperte delle porte di accesso privilegiato nei sistemi interni per hacker e male intenzionati.

Hacking etico

“Per combattere le violazioni informatiche bisogna parlare la stessa lingua dei cattivi – prosegue Volpi – ed è per questo che ci consideriamo come i più grandi ethical hacker al mondo”. Il settore di ricerca di Cisco è composto da veri e propri hacker che studiano i bug di sicurezza su piattaforme diverse, cercando di anticipare le minacce ancor prima che vengano lanciate. “Oggi Cisco ha una visibilità a 360 gradi su ciò che accade in Rete – spiega Volpi – possiamo coprire tre momenti fondamentali che riguardano un attacco: il momento precedente, quando rinforziamo le difese dei clienti prima che il danno accada; il tempo in cui la violazione sta avvenendo, quando riconosciamo, isoliamo ed eliminiamo la minaccia; il momento successivo, nel quale conteniamo le conseguenze e ripristiniamo il sistema”.

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Minaccia invisibile

Cisco ha spiegato come negli ultimi tre anni il panorama delle minacce sia notevolmente cambiato. “Si va dal semplice sniffing dei dati al furto di informazioni sensibili e all’installazione di malware nei computer – ci dice Marco Mazzoleni, Consulting Systems Engineer di Cisco GSSO – il problema è che rispetto al passato le modalità di attacco sono diventate molto più aggressive. Prendiamo l’esempio di Dridex, nel giro di poche settimane il suo dna è mutato 850 volte, per diventare praticamente invisibile ai software di sicurezza”. Le conseguenze? Una lista di danni economici a cui le compagnie devono far fronte vista l’assenza di un riconoscimento tempestivo di un’intrusione maligna. “Mediamente servono 200 giorni ad un’impresa per accorgersi di essere vittima di un sabotaggio elettronico – continua Mazzoleni – e arrivati a quel punto molti non sanno nemmeno cosa fare o a chi rivolgersi”.

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Le soluzioni Cisco

“Qui arriviamo noi con strumenti in grado di riconoscere entro 48 ore se c’è un problema nelle infrastrutture di un certo soggetto. Ciò è reso possibile da un reparto di Intelligence che monitora circa 7 miliardi di minacce al giorno, molte delle quali sfuggono ai programmi di security. La copertura totale di Cisco prende in considerazione una piramide in cui è possibile inserire le principali minacce veicolate in rete. Si parte dall’accesso via NGFW/NCIPS per arrivare alla protezione definita Content Security, che incorpora la messa in sicurezza della navigazione web e del client email. Dall’architettura difensiva non mancano la protezione EVAS (Endpoint Visualization, Access and Security) e quella che studia il comportamento della rete, ovvero l’analisi di anomalie che si discostano dalle operazioni validate da un’organizzazione. L’ultimo tassello riguarda le compromissioni tramite APT, che è possibile bloccare in origine, attraverso la protezione più alta messa in campo da Cisco.

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Le novità software

Tra le novità presentate c’è Cloud Access Security Broker, che protegge quel tipo di informazioni che non sempre vengono monitorate direttamente come le proprietà intellettuali, documenti PHI e con firma digitale; Threat Awareness Service, una piattaforma web con cui visualizzare in tempo reale il livello di protezione di un network, così da implementare o abbassare i livelli se necessario ed infine OpenDNS, che utilizza un supporto di visibilità per capire quello che accade su Internet a livello globale, per fornire attraverso il cloud procedure di sicurezza su dispositivi differenti, prima che accada l’impensabile.