E’ la depressione la patologia più temuta dopo il cancro, eppure è ancora sottovalutata e pochi si curano

Il “male di vivere” che l’uomo moderno secondo alcuni studi avrebbe ereditato dai geni dell’uomo di Neanderthal, è diventata oggi la malattia più temuta, la vera piaga della società contemporanea. Del resto l’Oms ha già lanciato un allarme per il preoccupante aumento nel mondo di casi di depressione, tanto che la malattia sarà nel 2020 al secondo posto tra le cause di invalidità. Eppure spesso i sintomi di questa condizione, quali solitudine, tristezza, insonnia, vengono sottovalutati e la malattia non viene curata. 

Quanto costa curarsi?

Curarla può costare fino a 11.000 euro l’anno a paziente solo per farmaci, complicanze e ricoveri e nel nostro Paese solo un italiano su tre intraprende un percorso terapeutico.

Chi non si cura è perché la ritiene una condizione mentale con cui convivere, mentre un terzo di chi ne soffre non viene curato adeguatamente. Molti aspettano persino due anni prima di avere una diagnosi. Questo è il quadro emerso dall’indagine svolta ad Onda, l’osservatorio nazionale sulla salute della donna, presentata oggi nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

“La depressione entro il 2030 costituirà, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la malattia cronica più diffusa”, ricorda Francesca Merzagora, presidente di Onda. Solo in Italia infatti “ne soffrono 4,5 milioni di persone, soprattutto donne. In particolare sarebbero maggiormente a rischio le gestanti, soprattutto se migranti, così come chi vive situazioni di violenza nella coppia”.

Fra l’altro una ricerca americana ha scoperto che la depressione si può trasmettere geneticamente da madre a figlia, rilevandone l’impronta cerebrale lasciata solo nel patrimonio genetico delle figlie femmine.

Rimedi per combatterla

Ma come si può sconfiggere la depressione? Oltre ai farmaci, che in alcuni casi accompagnano il percorso terapeutico psicologico, anche l’esercizio fisico può essere di grande aiuto. Un recente studio sostiene che la sostanza psicoattiva contenuta nei funghi allucinogeni potrebbe rivelarsi un toccasana per combattere la depressione nei casi di resistenza ai farmaci. Un’altra ricerca aveva individuato nella ketamina un possibile rimedio alla depressionedisturbo che secondo alcuni ricercatori porterebbe ad invecchiamento precoce. C’è chi dice che il vino, se bevuto in piccole dosi, sia di grande aiuto; è stato persino inventato uno spray nasale che sembra dare ottimi risultati, anche se che alcuni studiosi sostengono che il sorriso sia la miglior medicina, così come circondarsi di buoni amici.

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