Il nuovo Surface con Kaby Lake

Oggi da Shangai l’evento di Microsoft dedicato all’ibrido della casa: dopo il Laptop ecco il tablet con i nuovi processori di Intel

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Non si chiamerà Surface Pro 5 ma è dal più recente modello che Microsoft è partita per realizzare il nuovo Surface Pro. A poche ore dall’evento di Shangai, dove la compagnia statunitense svelerà il prossimo ibrido della casa, possiamo ipotizzare le novità hardware che aspettano l’interessante dispositivo dedicato ai professionisti. A livello estetico cambia poco rispetto al precedente visto che gli aggiornamenti sono per lo più interni. Tra questi la presenza di un processore Intel Kaby Lake di settima generazione, come peraltro affermano vari indiscrezioni degli ultimi giorni. Si tratta dello stesso chip che dovrebbe essere a bordo dei MacBook 2017, che Apple presenterà tra la WWDC di giugno e il solito evento settembrino, dove vedremo anche la nuova generazione di iPhone.

Come sarà il Surface 2017

Le altre specifiche raccontano del debutto di una USB di Tipo-C invece delle USB 3.0 e di gadget più in linea con l’aspetto Pro del device. Tra questi una tastiera che fa anche da cover in materiale alcantara, lo stesso utilizzato per gli interni delle auto e già all’opera per le cover del Galaxy S8 di Samsung e per la Signature Edition di Surface Pro. Poi una Surface Pen migliorata e disponibile in diverse colorazioni: Charcoal, Burgundy, Platinum e Teal, come mostrato anche da un’immagine (quella di copertina) diffusa la scora settimana da varie testate specializzate. Poche informazioni circa prezzo e disponibilità; quello che sappiamo è che Microsoft ha deciso di presidiare praticamente tutti i segmenti di mercato nel panorama 2-in-1. Dopo il Surface Laptop, pensato per gli studenti (e per combattere il predominio dei Chromebook nel settore educational), ecco la proposta per la produttività fuori dall’ufficio. Resta qualche dubbio sull’offerta per il pubblico di mezzo, quello che gira con un iPad per intenderci, che evidentemente ancora troppo estraneo alle logiche di mobilità di Wndows 10.

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