HomePod rinviato al 2018

Lo speaker di Apple non arriverà entro la fine dell’anno ma nei prossimi mesi a causa di finalizzazioni necessarie alla messa in vendita

Annunciato alla conferenza per sviluppatori WWDC di giugno, il primo speaker connesso di Apple sarebbe dovuto arrivare negli USA in tardo autunno. Per una serie di motivi, il prodotto è stato rimandato all’inverno e poi, notizia dell’ultima ora, al prossimo anno. La Mela lo ha giustificato parlando della necessità di finalizzare alcuni elementi prima della messa in vendita agli utenti finali, un’attività che richiederà ancora del tempo. Tramite una dichiarazione rilasciata al sito Buzzfeed, un portavoce della multinazionale ha confermato che il rivale di Amazon Echo vedrà la luce non prima del 2018 nei tre principali mercati di destinazione: USA, Regno Unito e Australia. “Non vediamo l’ora che le persone possano provare HomePod – ha detto – visto il grado di innovazione che porta ma abbiamo bisogno di qualche mese in più per la commercializzazione”.

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Come funziona

Come il resto degli speaker connessi attualmente in vendita, HomePod utilizza una tecnologia proprietaria a cui si appoggia l’Intelligenza Artificiale di Apple. Questa si integra alla perfezione con gli altri prodotti del marchio, gestiti tramite Siri, così come Alexa fa con i device Amazon e Cortana con i Microsoft. Il problema attuale è proprio questo: in un mondo pieno zeppo di dispositivi connessi di brand diversi, aspettiamo ancora il cervello che sia capace di comunicare con tutti, abilitando una certa interoperabilità di base che non si inceppi a ogni refresh dell’app. L’attuale ecosistema frammentato non serve a costruire una smart home ma una serie di ambienti con un grado di intelligenza sicuramente elevato ma ancora poco funzionali a rendere più semplice la vita delle persone.

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