Pure Storage, estesa l’integrazione con VMware

Pure offre supporto per le soluzioni vSphere Metro Storage Cluster, vSphere Virtual Volumes e un nuovo Validated Design – Certified Partner Architecture

Pure Storage estende la collaborazione con VMware per fornire performance, semplicità e resilienza necessarie agli ambienti cloud dei propri clienti. Il supporto delle soluzioni vSphere Metro Storage Cluster, vSphere Virtual Volumes e VMware Validated Design di VMware offrirà molteplici opzioni per semplificare le operation, permettendo di implementare veri modelli always-on, aumentando di fatto il controllo sulle macchine virtuali nell’implementazione di un cloud privato.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

“Siamo entusiasti di annoverare Pure Storage, leader nei sistemi all-flash, all’interno del nostro programma Certified Partner Architecture. Insieme possiamo supportare i nostri clienti nel processo di modernizzazione tecnologica, con integrazioni mirate a migliorare la gestione, la disponibilità e l’approccio al cloud privato attraverso il software-defined data center. Il tutto è alimentato da una soluzione di storage ad alte prestazioni, in grado di eseguire e consolidare applicazioni mission-critical”, ha commentato John Gilmartin, Vice President e General Manager, Integrated Systems Business Unit, VMware. “Questa sinergia rappresenta per le aziende la possibilità di ottenere semplicità e affidabilità all’interno di un’architettura agile e certificata”.

Operation sempre disponibili con Stretch Cluster

Il software Purity 5.0 (incluso nei sistemi Pure), supporta anche ActiveCluster, un sistema di replica sincrona in modalità active/active che include funzionalità di tipo streched cluster multi-site, che offre zero RPO e zero RTO nel datacenter e/o tra datacenter connessi su rete metropolitana. L’aggiunta di ActiveCluster ad un FlashArray in produzione si ottiene semplicemente con un aggiornamento software di Purity che viene eseguito in modalità non-disruptive. L’introduzione del supporto a vSphere Metro Storage Cluster permette la creazione di ambienti virtualizzati altamente disponibili, a supporto di applicazioni mission critical.

Leggi anche:  Wolters Kluwer presenta Genya Fatture&Corrispettivi

Ad oggi, le soluzioni ordinarie di replica sincrona e di cluster estesi sono complesse e costose, con configurazioni che richiedono giorni o persino settimane, ed implicano la consultazione di centinaia di pagine di manuali. A queste voci di spesa ed alle problematiche connesse si sommano anche i costi delle licenze, i gateway esterni e la frequente necessità di rivolgersi a servizi professionali dedicati. Con ActiveCluster, queste problematiche vengono superate: ora sono necessari solo quattro passaggi per completare l’installazione, e un solo nuovo comando nella consolle di Purity. Per quanto riguarda il “testimone” del Cluster, Pure offre la possibilità di fornirlo come parte di Pure1, per garantire una vera business continuity senza impegnare risorse del data center.

Un controllo semplificato per le Macchine Virtuali

Pure offre inoltre anche il supporto per VMware vSphere Virtual Volumes 2.0. I clienti con macchine virtuali su VMware possono ora ottenere una mappatura granulare per ciascuna di esse su FlashArray. Ciò significa che per ogni macchina virtuale è più semplice la gestione e il controllo degli SLA con benefici di portabilità. Oltre a rispettare le conformità, VMware vSphere Virtual Volumes su FlashArray utilizza la gestione basata su policy per automatizzare il provisioning delle VM e allineare i requisiti delle applicazioni ai servizi offerti dal FlashArray, inclusi la gestione degli snapshot e delle repliche. Questo semplifica le operazioni e consente agli amministratori VMware di ottenere un maggiore controllo con una minore dipendenza dal team di storage.

Implementazione sicura di un cloud privato

Pure ha ottenuto la certificazione della propria soluzione VMware Validated Design for Software-Defined Data Center nel programma VMware Certified Partner Architecture. Pure e VMware hanno testato e convalidato congiuntamente un’architettura che consente ai clienti comuni di costruire un SDDC scalabile che automatizza l’IT e permette agli sviluppatori di disporre di un’infrastruttura self-service, in modo che la tecnologia possa accelerare l’implementazione di applicazioni mission critical su un cloud privato. Il VMware Validated Design certificato per Pure è composto da VMware vSphere, NSX, vRealize e Pure FlashArray.

Leggi anche:  Bally insieme a Lectra per la trasformazione digitale e per ottimizzare le prestazioni nella value chain

Queste soluzioni sono tutte supportate dalla collaudata piattaforma all-flash di Pure Storage che offre data reduction, crittografia e latenza mediamente sotto il millisecondo, disponibilità al 99,9999%, aggiornamenti non-disruptive, analisi predittiva e un modello di acquisizione della piattaforma Evergreen Storage.

“Siamo estremamente orgogliosi dei risultati della nostra collaborazione con VMware nel corso degli anni. La nostra architettura di riferimento SDDC su VMware, insieme al supporto ai volumi virtuali e a vSphere Metro Storage Cluster, offre ai clienti l’accesso a una piattaforma di storage all-flash che consente affidabilità, semplicità, efficienza e accesso all’innovazione continua”, ha dichiarato Rajiev Rajavasireddy, VP of Solutions, Pure Storage. “La partnership con VMware ci permette di combinare le migliori tecnologie presenti sul mercato per offrire un cloud privato completo senza problematiche”.