SAP Now 2018, cos’è l’impresa intelligente

Record di presenze a SAP NOW

Torna l’appuntamento annuale con cui SAP fa incontrare partner e clienti che hanno accolto la sfida del digitale adottando le soluzioni del gruppo

SAP Now è l’evento annuale che la multinazionale dedica alla sua business community. Il tema del 2018 è The Intelligent Enterprise, un modo per confermare la presenza di SAP come partner di rilievo al fianco delle aziende nel loro percorso di innovazione digitale. A spiegare in che modo l’impresa intelligente risponde, anzi abilita, le nuove esigenze dei clienti è Luisa Arienti, Amministratore Delegato di SAP Italia.

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“L’appuntamento di SAP Now è oramai divenuto imprescindibile per incontrare clienti e partner, un momento utile per fare il punto sull’applicazione delle tecnologie, sui risultati ottenuti e le sfide poste dalla digitalizzazione dei processi. Non a caso, abbiamo raddoppiato la superficie espositiva in cui si sono ritrovati oltre 80 partner e più di 100 casi, riuniti per un’occasione di networking da cui spesso sono nate idee a supporto della trasformazione del business”.

L’AD ha approfittato del lancio alla stampa per comunicare alcuni dei risultati raggiunti da SAP a livello globale e, nello specifico, dalla divisione italiana. Molto dello sforzo è naturalmente concentrato sul cloud, le cosiddette subscription revenue sono aumentate del +39%. In particolare, sono cresciute le nuove sottoscrizioni, capaci nel Q3 di conseguire il +36% in termini mondiali. In Italia invece, le stime parlano di un ritmo di adozione del cloud eccellente, superiore al 50% rispetto al resto del gruppo.

Insieme a SAP, anche alcune compagnie che hanno presentato le proprie esperienze di introduzione e adattamento tecnologico. Tra questi il Gruppo Feralpi, con il CFO Alberto Messaggi che ha sottolineato: “SAP ci ha supportato nell’integrazione di alcune procedure avanzate che hanno permesso di dare maggiore qualità alla produzione. Abbiamo sposato l’idea di innovazione oramai da diversi anni in vari campi. Ad esempio la robotica, dove l’utilizzo di sistemi automatizzati elimina rischi operativi evidenti. Poi la realtà aumentata, fondamentale per offrire una formazione interattiva e molto vicina ai contesti concreti. Di certo, servono professionalità abili a gestire i processi digitali e dunque il primo aggiornamento avviene internamente”.

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Andrea Sasso, AD di iGuzzini ha spiegato il modo in cui uno dei leader nel settore dell’illuminazione ha implementato soluzioni intelligenti perfettamente integrate con il know-how umano. La “lavorazione” della luce da parte di iGuzzini è basata ancora sulla manodopera operaia che, però, da qualche anno, si ritrova al fianco un numero crescente di sensori e automi. Un’organizzazione oliata in maniera tale da non creare conflitti, anzi generando valore da un’unione di intenti. “Il futuro non è fatto di robot che ci soppianteranno ma che ci permetteranno di evolvere le nostre competenze, volgendole su attività di più alto livello strategico” – ha spiegato.

Ma per capire la vastità dell’intervento di SAP nel più ampio panorama dell’industry, basta considerare l’intervento di Vincenzo Vitiello, co-fondatore di Clairy. Startup tricolore partita dalla Silicon Valley, oggi Clairy produce un vaso IoT che è in grado di purificare l’aria circostante. Si tratta di un oggetto fisico, è vero, che però poggia su un’analisi ininterrotta dei dati e dunque su una piattaforma smart e aperta, che per Vitiello si traduce in un’esperienza emotiva. In che senso? “Uno dei fini della tecnologia deve essere quello di semplificare il rapporto tra uomo e macchina, attraverso canali comunicativi naturali e privi di interruzioni. Tutto ciò è possibile grazie a un’ottimizzazione dei processi, che SAP ci ha aiutato ad acquisire”.

In calce alla conferenza, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Pierre-Philippe Mathieu, Data Scientist dell’European Space Agency. L’ESA spinge da tempo il concetto di Sustainable Development, ovvero della necessità di attuare un monitoraggio globale del pianeta per definire quelle basi di sostenibilità a cui rifarsi al fine di salvaguardare la terra negli anni a venire, anche nel merito dello sviluppo tecnologico. Per farlo, ESA ha sviluppato con la Commissione Europea, Copernicus Data and Information Access Services, una piattaforma che riceve e analizza le immagini satellitari per facilitare lo studio di certe caratteristiche del Pianeta.

“Più aumenta la qualità delle immagini più abbiamo bisogno di storage ampi ma anche responsivi e smart. SAP, tra i partner del nostro progetto DIAS, è il leader europeo in un campo tanto avvincente quanto complesso come la data analytics e quindi non potevano non affidarci alle loro soluzioni di comprensione avanzata e creazione di layer informativi utili a vari scopi. Il domani avrà esigenze crescenti di scalabilità, flessibilità e versatilità e già adesso SAP risponde a simili contesti con l’offerta di micro-servizi, che abbracciano lo stesso cambio di paradigma che ESA ha accolto nel 2013: non portiamo più il dato agli utenti ma spostiamo gli utenti verso gli ambienti che conservano il dato, laddove le informazioni acquisiscono un senso e una valenza maggiore”.

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