Google rimuove dal Play Store le app che leggono gli sms

Compreremo meno app per colpa del Coronavirus

Come parte di Project Strobe, Big G ha cominciato ad eliminare dal suo negozio digitale le applicazioni che potrebbero violare la privacy degli utenti

Google ha appena annunciato una serie di misure di sicurezza per limitare l’accesso degli sviluppatori Android ai dati degli utenti. La novità arriva come parte di Project Strobe, la stessa iniziativa che ha posto fine all’avventura, più o meno riuscita, di Google+. Il focus adesso è su quelle applicazioni che, pubblicate sul Play Store e dunque teoricamente sicure, potrebbero violare la privacy degli individui, leggendo la cronologia di chiamate ed sms.

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Per attuare ciò, il team di Mountain View aveva già posto una regola generale: solo i client predefiniti hanno l’opportunità di accedere a informazioni sensibili sul dispositivo. Tuttavia, molti sviluppatori hanno creato pipeline di terze parti, che traggono profitto da tale intuizione, ed è dove Google ora intende puntare come controllo e seguente ban.

Cosa succede

La società spiega: “La nostra nuova politica è progettata per garantire che le app che richiedono tali autorizzazioni spieghino perché, per gli utenti, è un vantaggio concedere il permesso alla lettura di informazioni private”. Nella pratica, solo a quei software che hanno realmente bisogno di leggere chiamate ed sms verrà concesso il diritto di farlo, a seguito di una richiesta specifica in fase di registrazione al Play Store da parte di sviluppatori e aziende.

Entrambi possono inviare un “modulo di dichiarazione delle autorizzazioni” se esiste una reale necessità di accesso a questi dati. Se la questione sembra perentoria e urgente sicuramente lo è ma risale a tempo fa. Nei mesi scorsi Google aveva contattato gli interessati via email chiedendo di aggiornare la loro posizione e dando a ciascuno 90 giorni di tempo per l’invio del modulo specifico.

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Siamo semplicemente giunti al termine prefissato e dunque chi non rispettato le policy di Android dovrà adesso fare i conti con le conseguenze. Google sottolinea che esistono API alternative che non richiedono le stesse autorizzazioni, come quelle per il recupero dei messaggi SMS, che permette le stesse funzionalità senza possibilità di abuso.