Google controllerà meglio gli account “sviluppatore”

Google avrebbe sborsato 360 milioni di dollari per contrastare i rivali del Play Store

Big G invierà mail di notifica più trasparenti quando si tratterà di bloccare la pubblicazione di app o di interi account nell’ottica di rendere il Play Store un luogo migliore

Negli ultimi due anni, Google ha compiuto uno sforzo davvero importante col fine di migliorare la produzione delle app Android, principalmente introducendo modifiche a livello di sistema, perfezionando le politiche per gli sviluppatori di Google Play, richiedendo di rivelare la raccolta e l’uso di dati per ogni piattaforma. Ma le cose non sempre andate nel verso giusto ed è per questo che società di Mountain View ha annunciato di voler rivedere il modo con cui gestisce le app non conformi. “Fin dall’inizio, abbiamo cercato di creare Android come sistema operativo completamente open source. Questo approccio è stato il caposaldo della filosofia sin da subito – ha scritto in un post il vicepresidente del product management Sameer Samat – Ma man mano che la piattaforma è cresciuta e si è evoluta, ogni decisione comporta dei compromessi”.

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La decisione ultima

Google afferma che nelle prossime settimane si muoverà per chiarire meglio, con maggiore trasparenza, perché ha respinto determinate app e come potrebbero divenire conformi alle policy del gruppo. Ciò includerà le eventuali procedure di ricorso, che godranno di canali più veloci e personalizzati di supporto. Inoltre, Google spiega che ci vorrà più tempo per rivedere le app dagli sviluppatori senza una comprovata esperienza, vista la necessità di effettuare controlli “più approfonditi” prima di approvare le app. “Mentre la stragrande maggioranza degli sviluppatori su Android ha un buon riscontro, alcuni account sono stati sospesi per violazioni gravi e ripetute. Urge dunque avere un occhio attento a tali eventualità. Il 99% delle decisioni di sospensione sono corrette ma siamo anche pronti a verificare se un account è stato disabilitato per errore”.

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Le notizie di oggi arrivano due mesi dopo che Google ha iniziato a richiedere a tutte le nuove app di raggiungere il livello API 28 (Android 9) o superiore entro agosto 2019 e imporre che gli aggiornamenti alle app esistenti abbiano come target il livello API 28 o superiore entro novembre 2019. Ciò segue l’arrivo di Google Play Protect, una soluzione di sicurezza automatizzata che esegue la scansione di oltre 50 miliardi di app su miliardi di dispositivi ogni giorno, e che avvisa gli utenti quando tentano di installare app da qualsiasi origine prive del livello di API più recente. Le ultime modifiche hanno notevolmente ridotto il numero di app “dubbie” in circolazione. Big G infatti segnala che il software con accesso a messaggi di testo e informazioni sulle chiamate è diminuito di oltre il 98% mentre, in generale, il traffico di malware ha ottenuto una riduzione del 15% nel giro di un anno.