Google Stadia, il cloud fatto gaming

Google Stadia, il cloud fatto gaming

Big G ha annunciato i prezzi del servizio di streaming che poggia le sue basi sulla solida struttura del cloud casalingo

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La scorsa settimana Google ha fornito dettagli maggiori sul suo prossimo servizio di streaming di giochi, Stadia. Svelato in anteprima a marzo, la piattaforma ha ora una finestra di lancio: novembre 2019. Oltre a ciò, sono state diffuse anche informazioni sui requisiti minimi, i giochi supportati e i prezzi. Per sfruttarlo al massimo delle sue potenzialità, Google consiglia almeno 35 Mbps di connessione internet, questo perché i titoli saranno trasmessi in streaming in 4K UHD HDR.

Per chi invece si accontenta di qualcosa di meno qualitativo, allora la velocità richiesta scende a 10 Mbps. Stadia Pro costerà 9,99 euro al mese, e garantirà qualità 4K HDR, 60 FPS con audio surround 5.1, giochi gratuiti inclusi con l’abbonamento e sconti sul catalogo. Stadia Base invece non prevede un abbonamento mensile, ma ovviamente bisognerà pagare per i videogame che si vuole usare sui dispositivi compatibili. La qualità sarà limitata a 1080p, 60 FPS e audio stereo.

Cosa troveremo

Incluso nel kit di partenza c’è un controller Stadia, un Chromecast Ultra e un abbonamento di tre mesi. Alcuni degli ultimi titoli prevedono un costo aggiuntivo per giocare, ma la stragrande maggioranza sarà inclusa nel costo di copertura. I controller saranno disponibili separatamente a partire dal 2020, consentendo di prendere parte alle avventure in multiplayer o comandare attività basilari del Chromecast. Vista l’importanza del prodotto, sono partnership dell’iniziativa i franchise più grandi nel parco giochi mondiale, tra cui Tomb Raider, Assassin’s Creed, Doom e Final Fantasy. Manca Fortnite, ce ne faremo una ragione.

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Finora, non c’è stata nessuna dimostrazione dal vivo di Stadia. Arriverà alla fine di questo mese all’E3 e sarà il modo migliore per testare la bontà della piattaforma di Google. Se Big G ha trovato un modo, come afferma, di risolvere i problemi di latenza che hanno ostacolato molti sforzi di cloud gaming finora, allora il client ha il potenziale per portare il concetto alle masse e dare uno scossone al mercato. In alternativa potrebbe essere un enorme flop ma questo non lo sapremo fino alla prova su strada.