L’eroe di WannaCry, Marcus Hutchins risparmiato dalla prigione

Hutchins

Dovrà semplicemente rispondere a un periodo di libertà vigilata il ragazzo accusato di aver contribuito allo sviluppo del trojan bancario Kronos

Marcus Hutchins, che ha posto fine alla dilagante minaccia chiamata WannaCry, mandando in tilt la diffusione del malware, ha evitato una pena detentiva per i suoi collegamenti con il trojan bancario Kronos. Hutchins, arrestato negli Stati Uniti nel 2017, è stato condannato a un anno di rilascio controllato e ad un’ammenda economica. Dovrà scontare la libertà vigilata in patria, nel Regno Unito. “Dovrà essere processato in Inghilterra” – ha dichiarato il giudice JP Stadtmueller – “e sarà soggetto alla giurisdizione del paese”. Proprio Stadtmueller, nell’emettere la sua decisione ha tenuto conto del ruolo di Hutchins nel bloccare WannaCry e del fatto che aveva chiaramente cessato il suo coinvolgimento nello sviluppo di Kronos, un tipo di virus bancario la cui prima traccia risale al 2014.

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Cosa succederà

“Certamente è merito suo se la situazione è cessata, peraltro senza aspettative di notorietà” – ha dichiarato in sintesi Stadtmueller. Se il calvario di Marcus dura da quasi due anni, il finale è meno amaro di quanto ci si poteva attendere. Le linee guida per le condanne indicano la reclusione da otto a quattordici mesi, seguita da uno a tre anni di libertà vigilata e una multa compresa tra 4.000 e 40.000 dollari per reati del genere. Ma si può andare ben oltre, con il carcere fino a 10 anni.

Hutchins era stato anche coinvolto nello sviluppo di altri malware, oltre a Kronos, avendo scritto codice per clienti individuati online. Al tempo di WannaCry, il ragazzo era un ricercatore di sicurezza che indagava sui malware piuttosto che continuare a svilupparli. In effetti, era apparso sui radar delle autorità statunitensi ben prima che WannaCry emergesse nel maggio del 2017, quando Hutchins divenne un eroe per aver attivato un “kill switch” abili a fermare la diffusione della minaccia.

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