Google rimuoverà Flash dai risultati di ricerca entro la fine dell’anno

Adobe Flash è ufficialmente morto: cosa succede adesso

In anticipo di un anno sulla data precedentemente annunciata, non vedremo più collegamenti ai moduli dinamici e nemmeno ai file swf tra le pagine di ricerca di Big G

Google ha annunciato  l’ultima fase dei piani per abbandonare i contenuti Adobe Flash. Il plug-in, che è già disabilitato per impostazione predefinita in Google Chrome , dovrebbe essere ufficialmente ritirato da Adobe nel 2020, ma la maggior parte dei produttori ha già iniziato il processo di rimozione, perché pieno di vulnerabilità e problemi di sicurezza. In un annuncio, Big G ha confermato che entro la fine di quest’anno (un anno prima di quanto precedentemente promesso) smetterà di supportare Flash nel suo motore di ricerca. In altre parole, se si esegue una ricerca, le pagine contenenti Flash verranno omesse, così come i collegamenti ai file .swf, che diventeranno invisibili.

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La fine di Flash

Il responsabile tecnico di Google, Dong-Hwi Lee, ha sottolineato che è giunto il tempo di andare avanti: “Flash è stata la risposta alla noiosa rete statica, grazie alle sue animazioni ed elementi dinamici. Era una tecnologia prolifica, che ha ispirato molti nuovi creatori di contenuti per il web. Ma ora ci sono standard come l’HTML5 che ne hanno ricevuto l’eredità, senza però tutti quei problemi di sicurezza”.

C’è da dire, che oltre ai bug e vulnerabilità, Flash dimostra la sua età anche in termini di occupazione di memoria e sforzo per la CPU. A causa del peso delle patch di sicurezza, si è rapidamente superato il numero di 100 fix al mese, il che rende davvero difficoltoso, per gli utenti, stare dietro e aggiornare i pacchetti. La data di fine vita di Adobe, nel 2020, è stata raggiunta di concerto, insieme ai big dell’industria digitale, tra cui Apple, Facebook, Google, Microsoft e Mozilla.

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In realtà, Google ha rimosso il supporto a Flash nel 2013, mentre Apple non lo ha mai fatto entrare nella sua piattaforma, a seguito di una lunga e controversa discussione sulla questione da parte del compianto Steve Jobs, che più di una volta ne ha ricordato la scarsa utilità. Dal canto suo, Microsoft ha confermato che la nuova versione di Edge basata su Chromium non supporterà i moduli interattivi, sin dal lancio.