OpenAI rilascia GPT2 in versione pubblica

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La piattaforma di intelligenza artificiale che scrive testi in autonomia è ora un progetto pubblico, con tutti i rischi del caso

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Il consorzio impegnato nel campo dell’intelligenza artificiale, OpenAI ha rilasciato GPT2. Si tratta di uno strumento in grado di scrivere testi totalmente plausibili, considerato perciò pericoloso nel campo del dominio pubblico. Lo strumento è stato originariamente progettato per scopi benigni, tanto che la BBC userà qualcosa di simile, sebbene meno avanzato, nella notte delle elezioni generali per accelerare la comunicazione delle dichiarazioni del collegio elettorale.

Inoltre, proprio la piattaforma GPT2 è stata utilizzata in alcuni esperimenti di IA di Janelle Shane, nei tempi passati. Il guaio è che si è rivelato troppo buono, capace di scrivere proprio quel tipo di storie che hanno reso la democrazia un campo minato negli ultimi anni.

Rischio fake news

Fino ad ora, solo versioni limitate di GPT-2 sono state rese disponibili pubblicamente, con OpenAI che controlla da vicino come vengono utilizzate e come funzionano in vari contesti. Tuttavia, in un post sul blog di questa settimana, la società ha annunciato che non c’erano prove concrete di un uso improprio dello strumento: “Non abbiamo visto prove di scrittura di codice, documentazione o casi di uso improprio. Pensiamo che i generatori di testo sintetico abbiano una maggiore possibilità di essere abusati se i loro risultati diventano più affidabili e coerenti”.

Insomma, sembra che il comitato se ne sia lavato le mani ma è indubbio che una volta scoperchiato il vaso di Pandora, far rientrare ciò che contiene è molto complicato, se non impossibile. C’è dunque il riconoscimento da parte della comunità di esperti circa la necessità di sviluppare standard comuni per l’analisi e gli effetti. Anche se rilevare una storia scritta da GPT-2 è impegnativo, alcuni spunti interessanti ci sono, ad esempio l’opportunità di trascrivere testi di senso partendo solo da sparute informazioni, che si tratti di indagini cliniche o sopralluoghi su impianti e terreni. Ci sarà sempre quel labile ago tra utile e fuorviante che porterà la tecnologia a interrogarsi a lungo, da qui agli ulteriori sviluppi dell’intelligenza artificiale.

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