Perché l’India vuole un accesso illimitato ai dati non personali

Il governo sta pianificando di ottenere l’accesso illimitato a quelle informazioni che non bastano per identificare una persona: ecco perché

Cosa se ne fa il governo indiano dei dati “non” personali dei suoi cittadini? I dati non personali sono elementi anonimi che non possono essere usati per identificare una persona. Ad esempio, sensori meteorologici senza una posizione specifica o dati di e-commerce privi di identificazione personale. Stando ai media locali, l’autorità ha presentato un disegno di legge con cui intende affrontare anche argomenti quali la responsabilità intermittente delle piattaforme social e i problemi di localizzazione e archiviazione delle informazioni digitali.

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Una fonte governativa ha dichiarato che il governo dovrebbe essere in grado di regolare come, quando e dove vengono utilizzati i dati non personali. Gli stessi dati non dovranno essere necessariamente archiviati su strutture governative ma non ci saranno obiezioni da fare nel caso gli organi volessero accedervi, per qualunque motivo.

I motivi dietro la richiesta

La mossa è influenzata da un prossimo rapporto sulla gestione dei dati non personali da parte di un comitato guidato dal cofondatore di Infosys Kris Gopalakrishnan. La legge europea sulla regolamentazione dei dati, il tanto temuto Gdpr, consente la  libera circolazione dei dati non personali e li rende disponibili per le autorità per la regolamentazione. Se il piano andrà a buon fine, aziende come Facebook, Google, Amazon e Flipkart di proprietà di Walmart, dovranno presentare al governo dati non personali che possono essere cruciali per le loro attività.

D’altra parte, i dati comunemente disponibili possono essere un vantaggio per le piccole e medie imprese. Ad ogni modo, gli occhi di mezzo mondo sono su quello che accadrà in India, che evidentemente segnerà una prima storica per il settore legacy a livello globale.

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