Apple ha un problema di privacy (sì, un altro)

I ricercatori di Google hanno messo in luce dettagli di molteplici difetti di sicurezza insiti nel browser Safari

Più di un difetto di sicurezza avrebbe permesso ad Apple di tracciare il comportamento di navigazione degli utenti attivi sul browser casalingo, Safari, secondo i ricercatori di Google. Nonostante il programma della Mela sia stato migliorato nel tempo, integrando un sacco di funzioni proprio per preservare la riservatezza dei dati, pare che questi non riescano esattamente nel loro intento di protezione, per un paio di falle tecniche.

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Paradossalmente, queste si metterebbero in pratica all’interno della funzionalità anti-tracking nota come “Prevenzione intelligente del tracciamento”, messa in piedi ovviamente con un altro scopo. I difetti di sicurezza sono stati rilevati per la prima volta da Google nell’estate del 2019 e resi noti ad Apple in agosto. Stando al Financial Times, che ha per primo diffuso la notizia, esistono cinque tipi di potenziali attacchi che potrebbero consentire a terzi di raccogliere “informazioni private riservate sulle abitudini di navigazione dell’utente”.

Privacy Apple : cosa succede adesso

«Non ti aspetteresti che le tecnologie per il miglioramento della privacy introducano rischi per la privacy stessa» ha affermato Lukasz Olejnik, un ricercatore indipendente di sicurezza che ha visto il documento stilato dai tecnici di Google. «Se sfruttate o utilizzate, [queste vulnerabilità] consentirebbero il tracciamento dell’utente non autorizzato e incontrollabile. Mentre oggi tali vulnerabilità sono molto rare, i problemi nei meccanismi progettati per migliorare la riservatezza sono inaspettati e altamente controintuitivi».

Nel 2017 Apple ha lanciato Intelligent Tracking Prevention con l’obiettivo specifico di proteggere gli utenti di Safari ed evitare che fossero tracciati sul web dai cookie degli inserzionisti e di terze parti. Lo strumento è visto (o “era” dato che adesso forse qualcosa cambierà) dai sostenitori della privacy come una tecnologia pionieristica, in grado di migliorare la difesa delle informazioni diffuse via internet, tale da costringere persino la concorrenza, come Chrome, ad aumentare i propri controlli di tracciamento.

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