Zoom sceglie la crittografia end-to-end anche per i profili base

Zoom ottiene la qualificazione di AgID ed è ora presente sul Marketplace

Come risposta agli ancora troppi dubbi sulla privacy, la piattaforma proteggerà anche chi non ha un profilo a pagamento

Nonostante tutto, pare che Zoom stia sopportando bene le numerose critiche dell’ultimo periodo. Tra queste, i tanti dubbi sulla gestione ballerina della privacy e l’ammissione di aver censurato alcuni attivisti cinesi (residenti negli Usa), come risposta alle richieste di Pechino. Adesso la piattaforma prende tutti in contropiede, annunciando il prezioso arrivo della protezione crittografica end-to-end a tutti, compresi gli utenti gratuiti. All’inizio di questo mese, la società aveva dichiarato di voler fornire la tecnologia solo ai profili premium ma dopo che diversi esperti di privacy hanno chiesto pubblicamente di estendere l’attuazione anche agli altri, Zoom ha fatto un passo indietro.

La fondazione Mozilla, la Electronic Frontier Foundation (EFF) e un totale di oltre 19 mila utenti hanno inviato una lettera aperta alla società, esortandola a non rendere “la sicurezza e la privacy un lusso”. In un’altra lettera, organizzazioni per i diritti digitali come Fight for the future e MPower Change hanno espresso preoccupazioni simili.

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Più sicurezza per Zoom

Il CEO di Zoom, Eric Yuan, ha affermato che la società ha consultato molti esperti di crittografia e rappresentanti del governo per un feedback su questa funzione, optando poi per un ampliamento generale. «Da quando abbiamo rilasciato il progetto di crittografia end-to-end il 22 maggio, ci siamo impegnati con le organizzazioni per le libertà civili, con il consiglio di amministrazione, i sostenitori della sicurezza dei minori, gli esperti di crittografia, i rappresentanti del governo, gli utenti per ricevere i loro feedback e adeguarci di conseguenza. Siamo arrivati ad esplorare nuove tecnologie per consentire di offrire la crittografia ai vari strati di accesso di Zoom».

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La società ha dichiarato che gli utenti gratuiti dovranno verificare il proprio profilo con un numero di telefono in un’unica procedura prima di accedere al servizio, visto che ciò impedirà ai malintenzionati di creare più account e sfruttare la end-to-end. Zoom sta inoltre pubblicando su GitHub un progetto aggiornato della sua soluzione di crittografia, che intende raggiungere un equilibrio tra «il diritto legittimo di tutti gli utenti alla privacy e la sicurezza degli utenti». La crittografia ha alcune limitazioni: se attivata per una stanza, non permetterà alle persone che si collegano via telefonata di accedere. Zoom ha ricordato che tutto si basa su un’opzione e che dunque sarà l’host ad attivare o meno la crittografia. Una versione beta della funzionalità sarà disponibile a fine luglio.