Cosa vogliono le piccole e medie imprese dall’IT nel 2013?

Uno studio VMware ha preso in esame tre principali aree che hanno impatto sulle PMI: le sfide IT che devono affrontare, come l’IT può supportare la crescita del business e come vorrebbero migliorare la propria infrastruttura tecnologica. Per il 23% delle PMI europee, i costi per l’hardware e la capacity sono due delle maggiori preoccupazioni per il 2013 (il 22% in Italia). Un altro trend chiave nelle PMI europee è il focus su soluzioni di disaster recovery e business continuity e il ruolo che queste possono giocare nell’infrastruttura IT. Il 23% degli intervistati ha dichiarato che il disaster recovery è una delle principali preoccupazioni del 2013 (il 33% in Italia)

Le Piccole e Medie Imprese europee stanno cercando di far fronte a una delle peggiori crisi economiche degli ultimi anni e l’IT è una delle loro preoccupazioni, che si tratti del costo dell’infrastruttura tecnologica o di come la tecnologia può avere un impatto sul loro business. Alla fine del 2012, VMware ha condotto una ricerca sulle PMI europee per capire le loro preoccupazioni inerenti l’IT. Lo studio ha preso in esame tre principali aree che hanno impatto sulle PMI: le sfide IT che devono affrontare, come l’IT può supportare la crescita del business e come vorrebbero migliorare la propria infrastruttura tecnologica. VMware ha identificato una serie di trend chiave dalla ricerca, che mostrano come le PMI stanno affrontando i problemi del mondo IT.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

 

 

Per il 23% delle PMI europee, i costi per l’hardware e la capacity sono due delle maggiori preoccupazioni per il 2013 (il 22% in Italia).

dato comprensibile, dal momento che la domanda nei sistemi IT è in continua crescita, soprattutto nel caso di aziende piccole che vogliono espandersi rapidamente. Il problema è che le PMI stanno cercando di ottenere il massimo da risorse contenute, soprattutto con budget che diventano sempre più ridotti. Una delle possibilità è guardare al consolidamento delle risorse IT esistenti e analizzare come poter fare di più con quello che si ha a disposizione. Per esempio, si può far ricorso alla virtualizzazione, così che i server possano essere utilizzati a circa l’80% della propria capacità, anziché farli girare al 15% del proprio utilizzo. Questo consente anche alle aziende più piccole di ridurre i costi di mantenimento e funzionamento dell’IT.

Leggi anche:  Donne e tecnologia, oltre il 70 per cento sottolinea la fatica ad avere un riconoscimento economico

Un altro trend chiave nelle PMI europee è il focus su soluzioni di disaster recovery e business continuity e il ruolo che queste possono giocare nell’infrastruttura IT. Il 23% degli intervistati ha dichiarato che il disaster recovery è una delle principali preoccupazioni del 2013 (il 33% in Italia). Per le PMI, molte soluzioni di business continuity sono fuori dalla loro portata a causa dei costi elevati. Tuttavia, per le aziende che beneficiano di soluzioni di virtualizzazione il processo di disaster recovery po’ essere più semplice e cost effective.

 

 

Se la crisi economica può rallentare il desiderio di crescita delle PMI, fare un piano di sviluppo può essere fondamentale nel caso di opportunità da cogliere appena queste si presentano. Come risultato, le soluzioni di virtualizzazione stanno diventando sempre più popolari fra le PMI come uno strumento per rispondere a una esigenza di crescita. Una chiara maggioranza degli intervistati (il 39% degli intervistati in Italia) ha dichiarato di guardare alla virtualizzazione dei server come la tecnologia che risponde al proprio bisogno di espansione.

Un quarto degli intervistati (il 31% in Italia) ha invece dichiarato di valutare soluzioni di cloud e software as a service (SaaS) come soluzioni per le proprie esigenze di business. E’ un importante segnale il fatto che così tante PMI guardino al cloud come una possibilità per scalare l’IT. Anziché mantenere sistemi IT esistenti, grazie al cloud le aziende pagano solo i servizi IT di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno.

 

 

L’ultima domanda riguarda le decisioni IT che un’azienda prenderebbe se avesse a disposizione un assegno in bianco.

Leggi anche:  Giulia Perfetti nominata Sustainability Manager di Esprinet

La maggior parte degli intervistati ha risposto che utilizzerebbe l’assegno per implementare soluzioni per garantire che non ci siano interruzioni durante le migrazioni e gli aggiornamenti. Questo dimostra come le PMI sono preoccupate dalla possibilità di downtime di nuove infrastrutture e sistemi IT e dell’impatto che questo può avere sui profitti.

In Italia, solo il 13% degli intervistati ha dato la stessa risposta, con 30% che invece utilizzerebbe eventuali risorse illimitate per l’innovazione del business.

L’uso di strumenti di virtualizzazione può ridurre drasticamente iI rischio di downtime durante gli upgrade e le migrazioni. Questo significa anche fornire nuove applicazioni in pochi minuti rispetto alle ore o ai giorni tradizionalmente necessari per applicazioni non virtualizzate.

Quello che dimostrano queste risposte è che le PMI europee fanno i conti con la sfida di fare di più con le risorse esistenti ma, al tempo stesso, identificano chiaramente nella virtualizzazione e nel cloud e SaaS gli strumenti per far fronte a budget sempre più ridotti e esigenze di business crescenti.

Con un futuro economico ancora incerto, implementare la giusta soluzione IT permetterà alle PMI di concentrarsi sulla crescita del business e sulle esigenze dei propri clienti.